La ricerca ha ad oggetto le nozioni di eretico e di eresia poste tra parentesi tonde rispettivamente in C. 1.5.12.4 ed in 1.5.18.4. Esse sarebbero latrici nell’età giustinianea - stando ad una ricostruzione dottrinale abbastanza consolidata - di un concetto nuovo, perché più lato, di haereticus e di haeresia, comprensivo cioè anche dei soggetti professanti una fede diversa da quella cristiana e dunque degli infideles tout court. Tali definizioni sollevano, tuttavia, una serie di questioni, anzitutto all’interno delle stesse leggi che le contengono e poi anche in relazione ai materiali giuridici presenti nel titolo C. 1.5 ed in quelli ad esso vicini. Dal punto di vista del loro contenuto, già in passato ne era stata messa in discussione la paternità giustinianea, ma era rimasto irrisolto il nodo relativo alla loro presenza in quei provvedimenti. La nostra indagine, muovendo dalla vicende che hanno portato alla restituzione dell’attuale testo greco delle due leges in questione - ricostruito indirettamente da Krüger sulla base rispettivamente delle testimonianze del Codex Parisinus Coislinianus gr. 151 e del Nomocanon XIV Titulorum - tenta di risalire, servendosi di uno scholium sinora trascurato, alla possibile provenienza della definizione di haereticus di C. 1.5.12.4, desumendone l’estraneità dal contenuto originale della constitutio presente nel Co-dex r.p.; da qui si traggono, poi, le conseguenze anche in ordine alla seconda definizione, quella di haeresia in C. 1.5.18.4, strettamente imparentata alla prima.

Due obiter dicta giustinianei su ‘αἱρετικός’ ed ‘αἴρεσις’ in C. 1.5.12.4 e 1.5.18.4

Alessandro Cusmà Piccione
2018-01-01

Abstract

La ricerca ha ad oggetto le nozioni di eretico e di eresia poste tra parentesi tonde rispettivamente in C. 1.5.12.4 ed in 1.5.18.4. Esse sarebbero latrici nell’età giustinianea - stando ad una ricostruzione dottrinale abbastanza consolidata - di un concetto nuovo, perché più lato, di haereticus e di haeresia, comprensivo cioè anche dei soggetti professanti una fede diversa da quella cristiana e dunque degli infideles tout court. Tali definizioni sollevano, tuttavia, una serie di questioni, anzitutto all’interno delle stesse leggi che le contengono e poi anche in relazione ai materiali giuridici presenti nel titolo C. 1.5 ed in quelli ad esso vicini. Dal punto di vista del loro contenuto, già in passato ne era stata messa in discussione la paternità giustinianea, ma era rimasto irrisolto il nodo relativo alla loro presenza in quei provvedimenti. La nostra indagine, muovendo dalla vicende che hanno portato alla restituzione dell’attuale testo greco delle due leges in questione - ricostruito indirettamente da Krüger sulla base rispettivamente delle testimonianze del Codex Parisinus Coislinianus gr. 151 e del Nomocanon XIV Titulorum - tenta di risalire, servendosi di uno scholium sinora trascurato, alla possibile provenienza della definizione di haereticus di C. 1.5.12.4, desumendone l’estraneità dal contenuto originale della constitutio presente nel Co-dex r.p.; da qui si traggono, poi, le conseguenze anche in ordine alla seconda definizione, quella di haeresia in C. 1.5.18.4, strettamente imparentata alla prima.
2018
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