Il saggio inquadra le recenti vicende, le logiche speculative e le proteste popolari relative alla demolizione dei due teatri nazionali di Tirana, all'interno di un più ampio quadro retorico e simbolico che, almeno sin dall'Ottocento, serve a gestire le numerose e profonde transizioni politico-sociali attraversate dall'Albania. L’enfatico ciclo di costruzione e distruzione delle architetture e degli spazi urbani che, dall’Ottocento, accompagna le transizioni attraversate dall’Albania, si lega a un’ampia visione “prometeica” della vita sociale e del potere, documentabile in retoriche che ricorrono nelle arti figurative e nella letteratura che ha segnato i passaggi più importanti del Paese. Le megalomanie architettoniche come le odierne, devastanti spirali del cemento sembrano, così, rinviare a un’idea della politica nazionale per la quale l’Albania storica s’avverte sempre tradita, invasa, sfasata rispetto a quella “fatale” alla quale, invece, si continua a puntare disperatamente. A simili manie prometeiche si può ricondurre l’attuale, contrastato progetto di demolizione del Teatro nazionale di Tirana, importante complesso edificato da Giulio Bertè nel 1938.
Il teatro dei sogni. Verticalità e trasparenze della nuova Tirana
GERACI M.
2018-01-01
Abstract
Il saggio inquadra le recenti vicende, le logiche speculative e le proteste popolari relative alla demolizione dei due teatri nazionali di Tirana, all'interno di un più ampio quadro retorico e simbolico che, almeno sin dall'Ottocento, serve a gestire le numerose e profonde transizioni politico-sociali attraversate dall'Albania. L’enfatico ciclo di costruzione e distruzione delle architetture e degli spazi urbani che, dall’Ottocento, accompagna le transizioni attraversate dall’Albania, si lega a un’ampia visione “prometeica” della vita sociale e del potere, documentabile in retoriche che ricorrono nelle arti figurative e nella letteratura che ha segnato i passaggi più importanti del Paese. Le megalomanie architettoniche come le odierne, devastanti spirali del cemento sembrano, così, rinviare a un’idea della politica nazionale per la quale l’Albania storica s’avverte sempre tradita, invasa, sfasata rispetto a quella “fatale” alla quale, invece, si continua a puntare disperatamente. A simili manie prometeiche si può ricondurre l’attuale, contrastato progetto di demolizione del Teatro nazionale di Tirana, importante complesso edificato da Giulio Bertè nel 1938.File | Dimensione | Formato | |
---|---|---|---|
Il teatro dei sogni.pdf
solo gestori archivio
Tipologia:
Versione Editoriale (PDF)
Licenza:
Tutti i diritti riservati (All rights reserved)
Dimensione
1.07 MB
Formato
Adobe PDF
|
1.07 MB | Adobe PDF | Visualizza/Apri Richiedi una copia |
Pubblicazioni consigliate
I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.