Il rapporto tra l’uomo e la macchina nel campo della didattica delle lingue moderne si è evoluto, fin dai primi esperimenti meccanici dell’inizio del Novecento, nella convinzione che le macchine potessero fungere da insegnanti. Tale convinzione, che disumanizza il processo di apprendimento, si è alimentata nei decenni della fiducia nelle macchine, che oggi si è ulteriormente rafforzata grazie alle TIC. Proprio le TIC, però, ci offrono la possibilità di superare il paradigma della macchina insegnante, se ne sfruttiamo le potenzialità relazionali. Le e-mail, i blog, i social media consentono di costruire un ambiente virtuale, progettato (e valutato) dal docente ma autogestito dagli studenti, con prevedibili ricadute sulla motivazione e sulla percezione di autenticità del materiale studiato. Si tratta di una potenzialità non priva di controindicazioni e insidie, che, però, possono e devono essere risolte se si vuole attribuire alla tecnologia un ruolo davvero efficace, ma nello stesso tempo non invadente, nel processo di insegnamento/apprendimento delle lingue.

LA MACCHINA INSEGNANTE E L’AMBIENTE VIRTUALE: UN BILANCIO DI UN SECOLO DI DIDATTICA DELLE LINGUE CON LE TIC E UNO SGUARDO AL FUTURO

fabio ruggiano
2018-01-01

Abstract

Il rapporto tra l’uomo e la macchina nel campo della didattica delle lingue moderne si è evoluto, fin dai primi esperimenti meccanici dell’inizio del Novecento, nella convinzione che le macchine potessero fungere da insegnanti. Tale convinzione, che disumanizza il processo di apprendimento, si è alimentata nei decenni della fiducia nelle macchine, che oggi si è ulteriormente rafforzata grazie alle TIC. Proprio le TIC, però, ci offrono la possibilità di superare il paradigma della macchina insegnante, se ne sfruttiamo le potenzialità relazionali. Le e-mail, i blog, i social media consentono di costruire un ambiente virtuale, progettato (e valutato) dal docente ma autogestito dagli studenti, con prevedibili ricadute sulla motivazione e sulla percezione di autenticità del materiale studiato. Si tratta di una potenzialità non priva di controindicazioni e insidie, che, però, possono e devono essere risolte se si vuole attribuire alla tecnologia un ruolo davvero efficace, ma nello stesso tempo non invadente, nel processo di insegnamento/apprendimento delle lingue.
2018
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