A distanza di alcuni anni dalla sentenza Maldera, è interessante valutarne la portata euristica in merito al problema principale legato alla legge anticorruzione: la distinzione tra concussione, induzione indebita e corruzione. Per diversi aspetti la pronuncia delle Sezioni Unite appare davvero innovativa, individuando un inedito parametro discretivo, idoneo a superare i limiti dei criteri suggeriti in passato e rivelatisi, nella loro unilateralità, incapaci di essere utilizzati nei casi ambigui di cui è ricca la realtà naturalistica. Per converso, la soluzione suggerita, proprio perché elastica e adattabile alla varietà delle situazioni concrete, e apparsa a molti foriera di un’applicazione eccessivamente discrezionale e difforme delle norme, pena il sacrificio del principio di legalità e di prevedibilità della decisione giudiziale. L’analisi mira pertanto a testare la portata dell’intervento nomofilattico di fronte alla prassi, sì da determinare se possano considerarsi davvero superati i profili di maggiore criticità sollevati dalla riforma ed evidenziare gli aspetti che necessitano di un ulteriore approfondimento.
La tenuta della sentenza Maldera, tra conferme e nuovi disorientamenti
Collica Maria Teresa
2017-01-01
Abstract
A distanza di alcuni anni dalla sentenza Maldera, è interessante valutarne la portata euristica in merito al problema principale legato alla legge anticorruzione: la distinzione tra concussione, induzione indebita e corruzione. Per diversi aspetti la pronuncia delle Sezioni Unite appare davvero innovativa, individuando un inedito parametro discretivo, idoneo a superare i limiti dei criteri suggeriti in passato e rivelatisi, nella loro unilateralità, incapaci di essere utilizzati nei casi ambigui di cui è ricca la realtà naturalistica. Per converso, la soluzione suggerita, proprio perché elastica e adattabile alla varietà delle situazioni concrete, e apparsa a molti foriera di un’applicazione eccessivamente discrezionale e difforme delle norme, pena il sacrificio del principio di legalità e di prevedibilità della decisione giudiziale. L’analisi mira pertanto a testare la portata dell’intervento nomofilattico di fronte alla prassi, sì da determinare se possano considerarsi davvero superati i profili di maggiore criticità sollevati dalla riforma ed evidenziare gli aspetti che necessitano di un ulteriore approfondimento.File | Dimensione | Formato | |
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