L’articolo analizza i motivi di impugnazione degli atti dell’Unione, elencati al par. 2 dell’art. 263 TFUE, che, pur riprendendo quasi pedissequamente il par. 2 dell’art. 230 TCE, è destinato a trovare un’applicazione da parte del giudice dell’Unione diversa rispetto al passato, almeno sotto certi aspetti, in virtù delle diverse novità che il Trattato di Lisbona ha apportato all’ordinamento dell’Unione nel suo complesso. Scopo del lavoro è dunque quello di evidenziare le caratteristiche principali dei singoli motivi di impugnazione, i cd. vizi dell’atto, rilevando le più significative novità riscontrabili nella loro applicazione da parte della Corte di Giustizia, anche nell’ambito del rinvio pregiudiziale di validità, che ha assunto, fra i rimedi giurisdizionali contro l’illegittimità degli atti dell’Unione, una posizione di grande importanza.
I vizi dell’atto ed alcune recenti pronunce della Corte di giustizia dell’Unione europea
Pitrone Anna
2019-01-01
Abstract
L’articolo analizza i motivi di impugnazione degli atti dell’Unione, elencati al par. 2 dell’art. 263 TFUE, che, pur riprendendo quasi pedissequamente il par. 2 dell’art. 230 TCE, è destinato a trovare un’applicazione da parte del giudice dell’Unione diversa rispetto al passato, almeno sotto certi aspetti, in virtù delle diverse novità che il Trattato di Lisbona ha apportato all’ordinamento dell’Unione nel suo complesso. Scopo del lavoro è dunque quello di evidenziare le caratteristiche principali dei singoli motivi di impugnazione, i cd. vizi dell’atto, rilevando le più significative novità riscontrabili nella loro applicazione da parte della Corte di Giustizia, anche nell’ambito del rinvio pregiudiziale di validità, che ha assunto, fra i rimedi giurisdizionali contro l’illegittimità degli atti dell’Unione, una posizione di grande importanza.File | Dimensione | Formato | |
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