Il soggetto come sostrato di abitualità in Husserl

In questo contributo, mi propongo di mettere in evidenza la centralità del concetto di abitualità nella fenomenologia genetica di Husserl dal punto di vista del suo essenziale ruolo di termine mediatore che assicura la correlazione universale tra Io e mondo, ad ogni livello delle sintesi costitutive realizzate dal primo, così come nel plasmare le strutture trascendentali che definiscono l'Io puro. Tratterò questo tema attraverso un approccio interpretativo interno, sviluppato lungo tre filoni, corrispondenti ad altrettanti significati tra i molteplici che l’abitualità assume nei suoi diversi contesti d'impiego: 1) le abitudini come caratteristiche costitutive essenziali della struttura dell'orizzonte dinamico in cui è inserita ogni percezione della cosa; 2) le abitualità dell'Io puro come sedimentazioni di precedenti esperienze intenzionali; 3) le abitualità del soggetto personale-empirico come organismo di facoltà e atteggiamenti disposizionali costituiti nel corso della sua storia individuale.