Il saggio si occupa della realtà del lavoro alle dipendenze della amministrazione penitenziaria, quale risulta dalla disciplina e dalle prassi del settore, evidenziando l’esistenza di un fenomeno connotato da caratteristiche peculiari, che ha dato origine ad un rapporto di lavoro, la cui qualificazione ha sollevato, in dottrina e non solo, opinioni discordanti. Dopo un approfondimento dei vari orientamenti dottrinali, l'Autrice si sofferma sulle novità della riforma dell’ordinamento penitenziario del 2018 che ha senz’altro compiuto dei significativi passi in avanti nella evoluzione della disciplina alla luce dei copiosi suggerimenti di dottrina e giurisprudenza, senza però approdare ad un reale cambio di passo verso la valorizzazione della piena dignità del lavoratore detenuto. Si evidenziano altresì le significative iniziative INPS che sul piano più strettamente operativo promuovono soluzioni premiali e di garanzia per la popolazione carceraria interpretando lo spirito presente nei lavori preparatori della riforma. Da ultimo si ritengono configurabili nuove prospettive di utilizzo del lavoro dei detenuti nell’ottica di un contemperamento tra il fine rieducativo della pena, le garanzie a tutela della persona che lavora e il fine di utilità sociale
Dignità e tutele del lavoro dei detenuti alle dipendenze dell’amministrazione penitenziaria
Angela Marcianò
2019-01-01
Abstract
Il saggio si occupa della realtà del lavoro alle dipendenze della amministrazione penitenziaria, quale risulta dalla disciplina e dalle prassi del settore, evidenziando l’esistenza di un fenomeno connotato da caratteristiche peculiari, che ha dato origine ad un rapporto di lavoro, la cui qualificazione ha sollevato, in dottrina e non solo, opinioni discordanti. Dopo un approfondimento dei vari orientamenti dottrinali, l'Autrice si sofferma sulle novità della riforma dell’ordinamento penitenziario del 2018 che ha senz’altro compiuto dei significativi passi in avanti nella evoluzione della disciplina alla luce dei copiosi suggerimenti di dottrina e giurisprudenza, senza però approdare ad un reale cambio di passo verso la valorizzazione della piena dignità del lavoratore detenuto. Si evidenziano altresì le significative iniziative INPS che sul piano più strettamente operativo promuovono soluzioni premiali e di garanzia per la popolazione carceraria interpretando lo spirito presente nei lavori preparatori della riforma. Da ultimo si ritengono configurabili nuove prospettive di utilizzo del lavoro dei detenuti nell’ottica di un contemperamento tra il fine rieducativo della pena, le garanzie a tutela della persona che lavora e il fine di utilità socialeFile | Dimensione | Formato | |
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