Il termine anamorfosi, dal greco aná («nuova») and morphé («forma»), designa la varietà di prospettive sperimentate nell’arte rappresentativa lungo i secoli XVI e XVII. Ripercorrendo il recente dibattito critico (specialmente Carlo Ginzburg), dell’opera di Hobbes questo saggio analizza la pagina del titolo secondo l’estetica dell’anamorfosi, anche nota come prospettiva curiosa, magica o segreta. Immagine pittorica dello Stato-gigante, il frontespizio del Leviatano mette in atto una strategia iconografica che coinvolge il lettore nell’inganno prospettico “secondo l’intendimento dell’artefice”, quindi lo muove verso il centro ideale o anima della sovranità.
Anamorfosi leviatanica: gli inganni della rappresentazione
Barberi, Maria Stella
2019-01-01
Abstract
Il termine anamorfosi, dal greco aná («nuova») and morphé («forma»), designa la varietà di prospettive sperimentate nell’arte rappresentativa lungo i secoli XVI e XVII. Ripercorrendo il recente dibattito critico (specialmente Carlo Ginzburg), dell’opera di Hobbes questo saggio analizza la pagina del titolo secondo l’estetica dell’anamorfosi, anche nota come prospettiva curiosa, magica o segreta. Immagine pittorica dello Stato-gigante, il frontespizio del Leviatano mette in atto una strategia iconografica che coinvolge il lettore nell’inganno prospettico “secondo l’intendimento dell’artefice”, quindi lo muove verso il centro ideale o anima della sovranità.File | Dimensione | Formato | |
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Barberi, Anamorfosi, in Heliopolis 2 2019.pdf
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