Uscite di speranza voi ch’entrate: un caso esemplare di riuso dantesco tra Cinque e Seicento

Il riuso di un verso dantesco tra i più noti, If iii 9, in una forma estranea alla tradizione accomuna i diversi luoghi della letteratura e della paraletteratura italiana presentati in questo contributo. Una vera e propria microtradizione a margine di quella ufficiale, forse iniziata oralmente, ma testimoniata nello scritto a partire da quattro autori secenteschi accomunati dalla vicinanza all’Accademia della Crusca. Dopo aver descritto i luoghi, lo studio ricostruisce le motivazioni di ideologia linguistica e culturale alla base della scelta di usare il verso nella forma non canonica: l’affermazione orgogliosa dell’appartenenza alla tradizione fiorentina e la dichiarazione della vitalità di questa tradizione. L’errore viene, infine, rintracciato in opere successive, fino ai giorni nostri, nelle quali, però, è ascrivibile non più a motivazioni culturali, bensì a intenti retorici o semplice trascuratezza.