Già, subito dopo l’attentato alle Twin Towers, Richard Schechner aveva osservato come il sedicente scontro di civiltà fosse: «una guerra di apparenze e di performance più che di bombe e pallottole» . Che cosa occorrerebbe ravvisare, dunque, nell’uso consapevole dei nuovi media da parte di una frangia sempre più consistente del cosiddetto fondamentalismo se non la vocazione estetica a concepire, coerentemente con il proprio tempo, istanze performative dall’impatto deflagrante?
Scontro di civiltà, scontro di selfie. Identità fondamentalista e condizione postmoderna nella dimensione performativa dei social
Dario Tomasello
2019-01-01
Abstract
Già, subito dopo l’attentato alle Twin Towers, Richard Schechner aveva osservato come il sedicente scontro di civiltà fosse: «una guerra di apparenze e di performance più che di bombe e pallottole» . Che cosa occorrerebbe ravvisare, dunque, nell’uso consapevole dei nuovi media da parte di una frangia sempre più consistente del cosiddetto fondamentalismo se non la vocazione estetica a concepire, coerentemente con il proprio tempo, istanze performative dall’impatto deflagrante?File in questo prodotto:
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