Dall’entelechia di Aristotele fino alla percezione di Merleau-Ponty, si osserva un tentativo di liberare la soggettività da un guscio che non permette alcun tipo di relazione con il mondo: superando la scelta cartesiana di isolare una volta per tutte il soggetto, un approccio fenomenologico permette di riconoscere nel corpo non un semplice oggetto, bensì la chiave per la costruzione del Sé, così da concepire uno spazio peri-personale e, in accordo con l’esistenzialismo di Sartre, una prospettiva sulla realtà resa possibile solo tramite l’azione. Si tratta, sostanzialmente, di affiancare alla propriocezione un altro tipo di informazione che necessita di una consapevolezza che solo il corpo può garantire: non può sussistere un individuo senza una relazione. Lo scopo del presente lavoro è discutere l’importanza della nostra presenza nel mondo attraverso il corpo, in accordo con la fenomenologia e la cognizione incarnata. Se l’azione e il corpo sono elementi del Sé, è importante indagare come il corpo sia connesso con la mente, la quale non può essere considerata in modo solipsistico, alla luce anche dei risultati ottenuti nelle neuroscienze cognitive, dalla scoperta dei neuroni specchio agli studi sull’intersoggettività fino a conferme sperimentali, come l’illusione della mano di gomma, che non permettono di concepire un Sé disincarnato.
Il Sé e il corpo. L’azione come fondamento della cognizione
Anna Re
Co-primo
;Sonia MalvicaCo-primo
2019-01-01
Abstract
Dall’entelechia di Aristotele fino alla percezione di Merleau-Ponty, si osserva un tentativo di liberare la soggettività da un guscio che non permette alcun tipo di relazione con il mondo: superando la scelta cartesiana di isolare una volta per tutte il soggetto, un approccio fenomenologico permette di riconoscere nel corpo non un semplice oggetto, bensì la chiave per la costruzione del Sé, così da concepire uno spazio peri-personale e, in accordo con l’esistenzialismo di Sartre, una prospettiva sulla realtà resa possibile solo tramite l’azione. Si tratta, sostanzialmente, di affiancare alla propriocezione un altro tipo di informazione che necessita di una consapevolezza che solo il corpo può garantire: non può sussistere un individuo senza una relazione. Lo scopo del presente lavoro è discutere l’importanza della nostra presenza nel mondo attraverso il corpo, in accordo con la fenomenologia e la cognizione incarnata. Se l’azione e il corpo sono elementi del Sé, è importante indagare come il corpo sia connesso con la mente, la quale non può essere considerata in modo solipsistico, alla luce anche dei risultati ottenuti nelle neuroscienze cognitive, dalla scoperta dei neuroni specchio agli studi sull’intersoggettività fino a conferme sperimentali, come l’illusione della mano di gomma, che non permettono di concepire un Sé disincarnato.Pubblicazioni consigliate
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