Il contributo propone una lettura del carme Ad externos ephemeridum scriptores, X dei Poematia et epigrammata, che Pascoli dedicava nell’aprile del 1899 ai giornalisti stranieri convenuti a Roma per il VI Congresso internazionale delle Associazioni di stampa e che fu tradotto da Carlo Zangarini. Si sofferma in particolare sugli sviluppi a cui va incontro il tema centrale del componimento, quello dell’universalità di Roma simboleggiata dal fuoco di Vesta. Viene così tracciata la parabola ideologica che, proprio attraverso lo stesso Zangarini, espone il messaggio originario della poesia pascoliana alla distorsione in senso politico-nazionalistico che il tema assume nell’età fascista
Pascoli, Zangarini e il mito di Roma (PE X)
Malta Caterina
2020-01-01
Abstract
Il contributo propone una lettura del carme Ad externos ephemeridum scriptores, X dei Poematia et epigrammata, che Pascoli dedicava nell’aprile del 1899 ai giornalisti stranieri convenuti a Roma per il VI Congresso internazionale delle Associazioni di stampa e che fu tradotto da Carlo Zangarini. Si sofferma in particolare sugli sviluppi a cui va incontro il tema centrale del componimento, quello dell’universalità di Roma simboleggiata dal fuoco di Vesta. Viene così tracciata la parabola ideologica che, proprio attraverso lo stesso Zangarini, espone il messaggio originario della poesia pascoliana alla distorsione in senso politico-nazionalistico che il tema assume nell’età fascistaFile | Dimensione | Formato | |
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