Le trasformazioni politiche e sociali, le crisi economiche sempre più frequenti hanno mutato in profondità le città contemporanee, cambiandone la fisionomia non solo per i flussi continui di popoli ma anche per le trasformazioni visibili dello spazio cittadino, per cui ad esempio convivono accostati, architetture dell’effimero e luoghi della memoria, luoghi attraversati da culture differenti. La consapevolezza di tale complessità sociale, economica ed esistenziale sollecita una riflessione più ampia che coinvolge filosofi, urbanisti e architetti nella progettazione di città più vitali e vivibili. Da questo dialogo viene fuori un’architettura che ricerca nuove strategie di trasformazione urbana, come modi originali di intendere gli spazi, specie quando la rottura dei confini della spazialità chiusa e conclusa dell’edifici consente di creare spazi permeati da temi ricorrenti di contaminazione, ibridazione e movimento che segnano un cambiamento significativo nella disciplina progettuale. A partire da un sempre maggiore interesse verso lo spazio costruito e lo spazio vissuto la filosofia nel Novecento scopre nella applicazione inaspettata della filosofia all’architettura, un campo inesauribile di pensiero e di parola
Sulla soglia fra incroci e innesti. Per un’etica della ospitalità e dell’accoglienza nelle città contemporanee
G. Costanzo
2020-01-01
Abstract
Le trasformazioni politiche e sociali, le crisi economiche sempre più frequenti hanno mutato in profondità le città contemporanee, cambiandone la fisionomia non solo per i flussi continui di popoli ma anche per le trasformazioni visibili dello spazio cittadino, per cui ad esempio convivono accostati, architetture dell’effimero e luoghi della memoria, luoghi attraversati da culture differenti. La consapevolezza di tale complessità sociale, economica ed esistenziale sollecita una riflessione più ampia che coinvolge filosofi, urbanisti e architetti nella progettazione di città più vitali e vivibili. Da questo dialogo viene fuori un’architettura che ricerca nuove strategie di trasformazione urbana, come modi originali di intendere gli spazi, specie quando la rottura dei confini della spazialità chiusa e conclusa dell’edifici consente di creare spazi permeati da temi ricorrenti di contaminazione, ibridazione e movimento che segnano un cambiamento significativo nella disciplina progettuale. A partire da un sempre maggiore interesse verso lo spazio costruito e lo spazio vissuto la filosofia nel Novecento scopre nella applicazione inaspettata della filosofia all’architettura, un campo inesauribile di pensiero e di parolaPubblicazioni consigliate
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