La celebre tesi di Hannah Arendt sulla “banalità del male”, inteso quale realtà alimentata dalla pericolosa latitanza del pensiero, in quanto ordinaria capacità di giudizio, buon senso comune, continua oggi a suscitare scandalo. Questo saggio, ripercorrendo in rapida sintesi le tappe attraverso le quali matura la riflessione sul male di Hannah Arendt, tenta di chiarire come alla base dell’indignazione a tratti sollevata da questa tesi si annidi fondamentalmente un equivoco: pensare al male come causato dall’assenza di pensiero non significa immaginarlo meno deplorevole, ma stigmatizza piuttosto la posizione di chi, pur essendo nel pieno delle facoltà di cui nasce dotato in quanto essere umano, non si è dato minima cura di esercitarle. Rinunciando al pensiero, pertanto, l’uomo abdica alla sua stessa umanità. According to Arendt’s controversial thesis about “the banality of evil”, there is a clear relationship between the problem of evil and the failure of thinking and judgement. This popular theory still rises great issues about the nature of evil, but they originate from a misunderstanding of her thought. She really thinks that the absence of critical thinking causes a monstrous evil, because the faculty of judging is a fundamental vocation of man.

LA PASSIONE DI PENSARE. (ANCORA SU HANNAH ARENDT)

Giacobello Maria
2017-01-01

Abstract

La celebre tesi di Hannah Arendt sulla “banalità del male”, inteso quale realtà alimentata dalla pericolosa latitanza del pensiero, in quanto ordinaria capacità di giudizio, buon senso comune, continua oggi a suscitare scandalo. Questo saggio, ripercorrendo in rapida sintesi le tappe attraverso le quali matura la riflessione sul male di Hannah Arendt, tenta di chiarire come alla base dell’indignazione a tratti sollevata da questa tesi si annidi fondamentalmente un equivoco: pensare al male come causato dall’assenza di pensiero non significa immaginarlo meno deplorevole, ma stigmatizza piuttosto la posizione di chi, pur essendo nel pieno delle facoltà di cui nasce dotato in quanto essere umano, non si è dato minima cura di esercitarle. Rinunciando al pensiero, pertanto, l’uomo abdica alla sua stessa umanità. According to Arendt’s controversial thesis about “the banality of evil”, there is a clear relationship between the problem of evil and the failure of thinking and judgement. This popular theory still rises great issues about the nature of evil, but they originate from a misunderstanding of her thought. She really thinks that the absence of critical thinking causes a monstrous evil, because the faculty of judging is a fundamental vocation of man.
2017
File in questo prodotto:
Non ci sono file associati a questo prodotto.
Pubblicazioni consigliate

I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11570/3185723
 Attenzione

Attenzione! I dati visualizzati non sono stati sottoposti a validazione da parte dell'ateneo

Citazioni
  • ???jsp.display-item.citation.pmc??? ND
  • Scopus ND
  • ???jsp.display-item.citation.isi??? ND
social impact