Tra gli oggetti provenienti dal relitto di Porticello di Villa San Giovanni sulla sponda calabrese dello stretto di Messina figura una testa maschile barbata che faceva parte in origine di una statua bronzea della quale furono rinvenuti nel medesimo sito alcuni frammenti degli arti superiori e dell’himation. La presenza di tracce di esposizione a forte calore indica che la scultura fu danneggiata durante un saccheggio e venduta per riutilizzarne il metallo. La rotta della nave che la trasportava è oggetto di discussione a causa dell’ampia diffusione e reperibilità dei beni in essa rinvenuti. Invece, il naufragio non lontano da Stylida, da dove partivano le navi dirette in Sicilia, sembra indicare che la tragedia avvenne nell’ambito di un traghettamento di merci dalla Calabria alle coste della Trinacria. Diverse sono le ipotesi interpretative formulate attorno al frammento di figura maschile barbata. Tra questi si ricordano Chirone, Caronda di Catania, Sofocle ed Esiodo. Determinanti per l’identificazione della figura ritratta sono stati finora alcuni segni visibili sul capo, interpretati come tracce della presenza originaria di un diadema o di una ghirlanda. La loro posizione piuttosto bassa così come lo strano affossamento dei capelli intorno alla testa possono però essere dettati dalla presenza originaria di un copricapo più pesante. La testa trova del resto un parallelo calzante nel busto di Pitagora con un turbante, oggi conservato ai Musei Capitolini, nonché con il cosiddetto poète en marche al Louvre, la cui postura (incedente con una lira nella sinistra e la destra che solleva l’himation) è compatibile con quella suggerita dai frammenti di Porticello.
La «Testa del Filosofo» da Porticello: una proposta di identificazione
Daniele Castrizio
2020-01-01
Abstract
Tra gli oggetti provenienti dal relitto di Porticello di Villa San Giovanni sulla sponda calabrese dello stretto di Messina figura una testa maschile barbata che faceva parte in origine di una statua bronzea della quale furono rinvenuti nel medesimo sito alcuni frammenti degli arti superiori e dell’himation. La presenza di tracce di esposizione a forte calore indica che la scultura fu danneggiata durante un saccheggio e venduta per riutilizzarne il metallo. La rotta della nave che la trasportava è oggetto di discussione a causa dell’ampia diffusione e reperibilità dei beni in essa rinvenuti. Invece, il naufragio non lontano da Stylida, da dove partivano le navi dirette in Sicilia, sembra indicare che la tragedia avvenne nell’ambito di un traghettamento di merci dalla Calabria alle coste della Trinacria. Diverse sono le ipotesi interpretative formulate attorno al frammento di figura maschile barbata. Tra questi si ricordano Chirone, Caronda di Catania, Sofocle ed Esiodo. Determinanti per l’identificazione della figura ritratta sono stati finora alcuni segni visibili sul capo, interpretati come tracce della presenza originaria di un diadema o di una ghirlanda. La loro posizione piuttosto bassa così come lo strano affossamento dei capelli intorno alla testa possono però essere dettati dalla presenza originaria di un copricapo più pesante. La testa trova del resto un parallelo calzante nel busto di Pitagora con un turbante, oggi conservato ai Musei Capitolini, nonché con il cosiddetto poète en marche al Louvre, la cui postura (incedente con una lira nella sinistra e la destra che solleva l’himation) è compatibile con quella suggerita dai frammenti di Porticello.File | Dimensione | Formato | |
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