L'articolo analizza l'istituto del reddito di cittadinanza in una prospettiva di comparazione tra Italia e Spagna. Le profonde trasformazioni sociali, alimentate dalla globalizzazione dell'economia e dei mercati, dai processi demografici e migratori e, da ultimo, dalla generale crisi economica, ulteriormente aggravata dalla pandemia, hanno rivoluzionato, come è ben noto, le garanzie tradizionali del diritto del lavoro, inteso come parte costitutiva del diritto sociale. Il reddito di cittadinanza dovrebbe contrastare fenomeni sociali come la povertà, l’alta disoccupazione, la precarietà e più in generale l’esclusione sociale, che caratterizzano sempre più la società contemporanea. Il reddito di cittadinanza introdotto nell’ordinamento welfaristico italiano è un “reddito minimo garantito” e, cioè, un sussidio non categoriale, non contributivo, selettivo e condizionato, che spetta solo a coloro che sono sprovvisti di mezzi a prescindere da altri criteri come l’età, l’eventuale inabilità o lo stato di disoccupazione, ed è legato a percorsi di accesso al mondo del lavoro. In questo ambito, dottrinale e di politica del diritto, dovrà essere valutata la funzione del reddito di cittadinanza tra aporie e prospettive.
Renta basica universal en Italia y Espana y derechos fundamentales
GANDOLFO BALLISTRERI
2020-01-01
Abstract
L'articolo analizza l'istituto del reddito di cittadinanza in una prospettiva di comparazione tra Italia e Spagna. Le profonde trasformazioni sociali, alimentate dalla globalizzazione dell'economia e dei mercati, dai processi demografici e migratori e, da ultimo, dalla generale crisi economica, ulteriormente aggravata dalla pandemia, hanno rivoluzionato, come è ben noto, le garanzie tradizionali del diritto del lavoro, inteso come parte costitutiva del diritto sociale. Il reddito di cittadinanza dovrebbe contrastare fenomeni sociali come la povertà, l’alta disoccupazione, la precarietà e più in generale l’esclusione sociale, che caratterizzano sempre più la società contemporanea. Il reddito di cittadinanza introdotto nell’ordinamento welfaristico italiano è un “reddito minimo garantito” e, cioè, un sussidio non categoriale, non contributivo, selettivo e condizionato, che spetta solo a coloro che sono sprovvisti di mezzi a prescindere da altri criteri come l’età, l’eventuale inabilità o lo stato di disoccupazione, ed è legato a percorsi di accesso al mondo del lavoro. In questo ambito, dottrinale e di politica del diritto, dovrà essere valutata la funzione del reddito di cittadinanza tra aporie e prospettive.File | Dimensione | Formato | |
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