La tutela di beni giuridici fondamentali, posti a presidio delle condizioni di libera e pacifica convivenza tra i consociati, colloca gli ordinamenti ispirati ai principi di fondo del costituzionalismo moderno di fronte alla necessità di predisporre strumenti di prevenzio- ne e/o repressione che, garantendo un accettabile livello di sicurezza, non pregiudichino, in modo irrimediabile, il nocciolo duro dei valori consacrati all’interno delle Costituzioni democratiche. Si staglia sullo sfondo l’esigenza di apprezzare la compatibilità costituzionale di consimili istituti che, pur in vista della salvaguardia dell’ordine pubblico, possono assumere conno- tazioni lato sensu illiberali e, in ultima istanza, confliggenti con i diritti inviolabili dell’in- dividuo. Esemplificative, in questa direzione, si dimostrano le criticità correlate a misure “atipiche” di prevenzione concepite allo scopo di arginare manifestazioni di violenza indiscriminata in occasione di competizioni sportive, in uno con modelli di “tutela amministrativa” dell’ordi- ne pubblico, della sicurezza (urbana) e del decoro sociale (come, in ipotesi, l’introduzione di c.d. “zone rosse”), concepite nell’ottica di “placare” l’allarme sociale e la (sempre più) diffusa e generalizzata percezione di un acuito “senso di insicurezza” tra i cittadini.
Notazioni costituzionali in tema di violenza negli stadi, disordine sociale e misure di prevenzione (atipiche)
buscema
2020-01-01
Abstract
La tutela di beni giuridici fondamentali, posti a presidio delle condizioni di libera e pacifica convivenza tra i consociati, colloca gli ordinamenti ispirati ai principi di fondo del costituzionalismo moderno di fronte alla necessità di predisporre strumenti di prevenzio- ne e/o repressione che, garantendo un accettabile livello di sicurezza, non pregiudichino, in modo irrimediabile, il nocciolo duro dei valori consacrati all’interno delle Costituzioni democratiche. Si staglia sullo sfondo l’esigenza di apprezzare la compatibilità costituzionale di consimili istituti che, pur in vista della salvaguardia dell’ordine pubblico, possono assumere conno- tazioni lato sensu illiberali e, in ultima istanza, confliggenti con i diritti inviolabili dell’in- dividuo. Esemplificative, in questa direzione, si dimostrano le criticità correlate a misure “atipiche” di prevenzione concepite allo scopo di arginare manifestazioni di violenza indiscriminata in occasione di competizioni sportive, in uno con modelli di “tutela amministrativa” dell’ordi- ne pubblico, della sicurezza (urbana) e del decoro sociale (come, in ipotesi, l’introduzione di c.d. “zone rosse”), concepite nell’ottica di “placare” l’allarme sociale e la (sempre più) diffusa e generalizzata percezione di un acuito “senso di insicurezza” tra i cittadini.File | Dimensione | Formato | |
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