Nel suo "Remarks on Frazer’s Golden Bough" (1967) Wittgenstein si occupa del celebre "The Golden Bough: A Study in Magic and Religion" (1980-1915) di Frazer, mettendo in evidenza le caratteristiche etnocentriche dello studio sul mito frazeriano intriso di storicismo positivista e impostato su una teoria evolutiva che classifica le culture umane secondo fasi successive di sviluppo (magia-religione-scienza). Alla luce di un procedimento metodologico di stampo morfologico – derivato da Spengler e dagli studi naturalisti di Goethe – Wittgenstein formula invece la necessità di gestire il materiale mitologico delle diverse culture piuttosto secondo somiglianze e relazioni concettuali, utili allo studioso persino nella futura formulazione della teoria dei Sprachspiele, intesi come possibilità antropologiche, metodi per organizzare "forme di vita". La dicotomia Wittgenstein-Frazer è tuttavia da relativizzare, come nella considerazione della controversia che propone Jesi in "Materiali mitologici" (1979), considerando la lettura di Wittgenstein come un complemento, piuttosto che una vera e propria confutazione, del testo di Frazer.
Lo svelamento morfologico delle note di Wittgenstein sul “Ramo d’oro”. Un trampolino intertestuale
Di Mauro, Paola
2021-01-01
Abstract
Nel suo "Remarks on Frazer’s Golden Bough" (1967) Wittgenstein si occupa del celebre "The Golden Bough: A Study in Magic and Religion" (1980-1915) di Frazer, mettendo in evidenza le caratteristiche etnocentriche dello studio sul mito frazeriano intriso di storicismo positivista e impostato su una teoria evolutiva che classifica le culture umane secondo fasi successive di sviluppo (magia-religione-scienza). Alla luce di un procedimento metodologico di stampo morfologico – derivato da Spengler e dagli studi naturalisti di Goethe – Wittgenstein formula invece la necessità di gestire il materiale mitologico delle diverse culture piuttosto secondo somiglianze e relazioni concettuali, utili allo studioso persino nella futura formulazione della teoria dei Sprachspiele, intesi come possibilità antropologiche, metodi per organizzare "forme di vita". La dicotomia Wittgenstein-Frazer è tuttavia da relativizzare, come nella considerazione della controversia che propone Jesi in "Materiali mitologici" (1979), considerando la lettura di Wittgenstein come un complemento, piuttosto che una vera e propria confutazione, del testo di Frazer.File | Dimensione | Formato | |
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