Il contributo mette in luce uno sconosciuto trattato dell'umanista Andrea Santacroce, fino ad ora ritenuto perdutaoe invece tramandato dal ms. Napoli, Biblioteca Nazionale, VIII.G.54. Il codice napoletano, pergamenaceo e miniato, si è rivelato un testimone idiografo di primaria importanza: è vergato da uno dei copisti dei quali Santacroce normalmente si avvaleva, e reca in margine aggiunte autografe dell'umanista. Nel trattato, elaborato in risposta al De monarchia et origine principatus di Rodrigo Sanchez de Arevalo (1467), è di rilievo il massiccio utilizzo della Monarchia dantesca.
Il De bello et pace. Un'opera ritrovata del giurista romano Andrea Santacroce
Gionta, Daniela
2020-01-01
Abstract
Il contributo mette in luce uno sconosciuto trattato dell'umanista Andrea Santacroce, fino ad ora ritenuto perdutaoe invece tramandato dal ms. Napoli, Biblioteca Nazionale, VIII.G.54. Il codice napoletano, pergamenaceo e miniato, si è rivelato un testimone idiografo di primaria importanza: è vergato da uno dei copisti dei quali Santacroce normalmente si avvaleva, e reca in margine aggiunte autografe dell'umanista. Nel trattato, elaborato in risposta al De monarchia et origine principatus di Rodrigo Sanchez de Arevalo (1467), è di rilievo il massiccio utilizzo della Monarchia dantesca.File in questo prodotto:
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