Corpo biologico e “io incarnato” in Emmanuel Levinas

In questo saggio vorrei mostrare che la riflessione di Levinas sul corpo è eterogenea rispetto alle posizioni dualistiche: sia rispetto a quelle che teorizzano una supremazia naturale dell'anima sul corpo, sia rispetto a quelle che teorizzano la necessità della prevalenza di una sfera immanente, riducendo il corpo a bios. La mia ipotesi è che le radici filosofiche della teoria dell'incarnazione (che è delineata in Altrimenti che essere ) debbano essere ricercate, non solo negli importanti rapporti con la fenomenologia husserliana (ad esempio con i due concetti chiave di Körper e Leib ), ma anche nei rapporti con il biologismo razzista del nazismo e con l'esperienza personale di Levinas della prigione. In this essay I would like to show that the Levinas’s reflection on the body is heterogeneous with respect to dualistic positions: both with respect to those that theorize a natural supremacy of the soul over the body, and with respect to those that theorize the need for the prevalence of an immanent sphere, reducing the body to bios. My hypothesis is that the philosophical roots of the theory of incarnation (which is outlined in Otherwise than Being) have to be sought, not only in the important dealings with the Husserlian phenomenology (for example with the two key concepts of Körper and Leib), but also in the dealings with the racist biologism of Nazism and with Levinas’s personal experience of prison.