The current epochal crisis has seriously damaged the environment. Among the voices raised to protect the “Common Home”, that of the Church also emerges through Pope Francis. Using the expression ‘integral ecology’, he makes explicit reference to the awareness that in reality everything is connected. Starting with Nature’s cry of rebellion, integral ecology thus undertakes the onus of calling for a radical renewal, of ordinary ethical categories as well as of the anthropological and gnoseological ones at the heart of the prevailing western culture, based on the mechanistic paradigm. Within the broad framework of a rethinking of the traditional boundaries of ethics, integral ecology can represent an alternative cultural paradigm, a real expression of the spirit of the time. In this regard, it is particularly interesting and fruitful to reflect on the extraordinary convergence between the perspective of integral ecology and that of Van Potter's global bioethics: in fact, the American scientist had laid the epistemological foundations for a different ethical vision already in the 1970s. The idea of a systemic approach aimed at enhancing the relationship the individual parts have with each other and with the whole, although generated by evidently different assumptions, unequivocally unites the two perspectives. In fact, Potter's reflection starts from the same awareness located at the basis of integral ecology, that of man's deep rootedness in the ecosystem: through the assumption of a systemic vision and the concept of bio-cybernetics, the scientist offers a valid representation of the interactive character of the structural organization that presides over the workings of the natural environment. L’ambiente è oggi gravemente ferito dalla crisi epocale in atto: tra le voci che si levano a tutela della Casa Comune emerge quella della Chiesa, attraverso lo sguardo di Papa Francesco che, con l’espressione ‘ecologia integrale’, fa esplicito riferimento alla consapevolezza che nella realtà tutto è connesso. A partire dall’urlo di ribellione della natura, l’ecologia integrale si assume, dunque, l’onere di promuovere un’istanza di innovamento radicale, che possa investire le categorie etiche ordinarie, fino a estendersi a quelle antropologiche e gnoseologiche poste alla base della prevalente cultura occidentale, fondata sul paradigma meccanicistico. Nell’ampia cornice di un ripensamento dei tradizionali confini dell’etica, l’ecologia integrale può rappresentare un paradigma culturale alternativo, reale espressione dello spirito del tempo. A tal proposito, si rivela particolarmente interessante e proficuo avviare una riflessione sulla straordinaria convergenza fra la prospettiva dell’ecologia integrale e quella della bioetica globale di Van Potter: già negli anni Settanta del Novecento, infatti, lo scienziato americano gettava i fondamenti epistemologici per una diversa visione etica. L’idea di un approccio sistemico volto a valorizzare la relazione delle singole parti tra di loro e col tutto, sia pure generata da presupposti evidentemente diversi, accomuna inequivocabilmente le due prospettive. E, in verità, la riflessione di Potter prende le mosse dalla stessa consapevolezza situata alla base dell’ecologia integrale, quella del profondo radicamento dell’uomo nell’ecosistema: mediante l’assunzione di una visione sistemica, che passa attraverso l’articolazione del concetto di biocibernetica, lo scienziato offre una valida rappresentazione del carattere interattivo dell’organizzazione strutturale che presiede al funzionamento dell’ambiente naturale
Il paradigma dell’ecologia integrale e i fondamenti epistemologici della bioetica globale di Van Potter
Maria Giacobello
2021-01-01
Abstract
The current epochal crisis has seriously damaged the environment. Among the voices raised to protect the “Common Home”, that of the Church also emerges through Pope Francis. Using the expression ‘integral ecology’, he makes explicit reference to the awareness that in reality everything is connected. Starting with Nature’s cry of rebellion, integral ecology thus undertakes the onus of calling for a radical renewal, of ordinary ethical categories as well as of the anthropological and gnoseological ones at the heart of the prevailing western culture, based on the mechanistic paradigm. Within the broad framework of a rethinking of the traditional boundaries of ethics, integral ecology can represent an alternative cultural paradigm, a real expression of the spirit of the time. In this regard, it is particularly interesting and fruitful to reflect on the extraordinary convergence between the perspective of integral ecology and that of Van Potter's global bioethics: in fact, the American scientist had laid the epistemological foundations for a different ethical vision already in the 1970s. The idea of a systemic approach aimed at enhancing the relationship the individual parts have with each other and with the whole, although generated by evidently different assumptions, unequivocally unites the two perspectives. In fact, Potter's reflection starts from the same awareness located at the basis of integral ecology, that of man's deep rootedness in the ecosystem: through the assumption of a systemic vision and the concept of bio-cybernetics, the scientist offers a valid representation of the interactive character of the structural organization that presides over the workings of the natural environment. L’ambiente è oggi gravemente ferito dalla crisi epocale in atto: tra le voci che si levano a tutela della Casa Comune emerge quella della Chiesa, attraverso lo sguardo di Papa Francesco che, con l’espressione ‘ecologia integrale’, fa esplicito riferimento alla consapevolezza che nella realtà tutto è connesso. A partire dall’urlo di ribellione della natura, l’ecologia integrale si assume, dunque, l’onere di promuovere un’istanza di innovamento radicale, che possa investire le categorie etiche ordinarie, fino a estendersi a quelle antropologiche e gnoseologiche poste alla base della prevalente cultura occidentale, fondata sul paradigma meccanicistico. Nell’ampia cornice di un ripensamento dei tradizionali confini dell’etica, l’ecologia integrale può rappresentare un paradigma culturale alternativo, reale espressione dello spirito del tempo. A tal proposito, si rivela particolarmente interessante e proficuo avviare una riflessione sulla straordinaria convergenza fra la prospettiva dell’ecologia integrale e quella della bioetica globale di Van Potter: già negli anni Settanta del Novecento, infatti, lo scienziato americano gettava i fondamenti epistemologici per una diversa visione etica. L’idea di un approccio sistemico volto a valorizzare la relazione delle singole parti tra di loro e col tutto, sia pure generata da presupposti evidentemente diversi, accomuna inequivocabilmente le due prospettive. E, in verità, la riflessione di Potter prende le mosse dalla stessa consapevolezza situata alla base dell’ecologia integrale, quella del profondo radicamento dell’uomo nell’ecosistema: mediante l’assunzione di una visione sistemica, che passa attraverso l’articolazione del concetto di biocibernetica, lo scienziato offre una valida rappresentazione del carattere interattivo dell’organizzazione strutturale che presiede al funzionamento dell’ambiente naturaleFile | Dimensione | Formato | |
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