La figura di Atanarico, re dei Goti Tervingi attestato nelle fonti latine e greche fra il 365 e il 380, è per molti aspetti emblematica dei modi – ora diplomatici, ora militari – con cui il multiforme universo dei barbari stanziati oltre il limes danubiano dovette adattarsi alle contingenze storiche (scil. i contatti prolungati con l’impero e la pressione degli Unni). La vicenda di questo personaggio, definito ‘re’ e ‘giudice’ dalle fonti, è letta in un’ottica etno-antropologica comparativa, sia in rapporto allo spazio ‘liminare’ in cui operò, sia in rapporto alla sfera più strettamente religiosa, quale strenuo difensore di consuetudini e riti che costituivano un nesso inscindibile con l’identità comunitaria.
La regalità di Atanarico e i confini religiosi della Gutthiuda
Rosalba Arcuri
Primo
2021-01-01
Abstract
La figura di Atanarico, re dei Goti Tervingi attestato nelle fonti latine e greche fra il 365 e il 380, è per molti aspetti emblematica dei modi – ora diplomatici, ora militari – con cui il multiforme universo dei barbari stanziati oltre il limes danubiano dovette adattarsi alle contingenze storiche (scil. i contatti prolungati con l’impero e la pressione degli Unni). La vicenda di questo personaggio, definito ‘re’ e ‘giudice’ dalle fonti, è letta in un’ottica etno-antropologica comparativa, sia in rapporto allo spazio ‘liminare’ in cui operò, sia in rapporto alla sfera più strettamente religiosa, quale strenuo difensore di consuetudini e riti che costituivano un nesso inscindibile con l’identità comunitaria.Pubblicazioni consigliate
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