La presenza quasi invasiva di temi collegati al lavoro, declinato attraverso le categorie della precarietà, dell’occupabilità e della flessibilità, in tutti i settori della vita culturale e politica italiana, trova la sua ragion d’essere nel fatto che esso può esser inteso come strumento di inclusione sociale, di definizione dell’identità personale e di esercizio di cittadinanza. Una occupazione non ritenuta adeguata ai propri obiettivi di vita, o la perdita del lavoro stesso, determina una spirale negativa i cui effetti si manifestano in tutte le dimensioni individuali e sociali rendendo palese, quello che viene definito, un deficit di democrazia. Le modalità e la qualità della partecipazione dell’uomo all’attività lavorativa, infatti, garantiscono la possibilità di accedere a quelle risorse materiali e simboliche necessarie ad avviare il processo di costruzione dell’identità e di riconoscimento e senso d’utilità sociale e civile. Il testo proposto intende, attraverso una analisi pedagogica dei concetti di precarietà ed occupabilità, avviare una riflessione utile alla valorizzazione del lavoro come strumento di democrazia sostanziale. The almost invasive presence of themes related to work in all sectors of Italian cultural and political life, allows us to understand the versatility and complexity of the term itself. An occupation that is not adequate for one's life goals, or the loss of work, determines a negative spiral whose effects are manifested in all individual and social dimensions and result in a deficit of democracy. The modalities and the quality of the participation of the man in the work activity, in fact, guarantee the possibility to access the material and symbolic resources necessary to start the process of identity construction and recognition and sense of social and civil utility. This article intends, through a pedagogical analysis of the concepts of precariousness and employability, to reflect on the development of work as an instrument of substantial democracy.

Luci ed ombre del “secolo del lavoro”. Una riflessione pedagogica

Silvia Annamaria Scandurra
2019-01-01

Abstract

La presenza quasi invasiva di temi collegati al lavoro, declinato attraverso le categorie della precarietà, dell’occupabilità e della flessibilità, in tutti i settori della vita culturale e politica italiana, trova la sua ragion d’essere nel fatto che esso può esser inteso come strumento di inclusione sociale, di definizione dell’identità personale e di esercizio di cittadinanza. Una occupazione non ritenuta adeguata ai propri obiettivi di vita, o la perdita del lavoro stesso, determina una spirale negativa i cui effetti si manifestano in tutte le dimensioni individuali e sociali rendendo palese, quello che viene definito, un deficit di democrazia. Le modalità e la qualità della partecipazione dell’uomo all’attività lavorativa, infatti, garantiscono la possibilità di accedere a quelle risorse materiali e simboliche necessarie ad avviare il processo di costruzione dell’identità e di riconoscimento e senso d’utilità sociale e civile. Il testo proposto intende, attraverso una analisi pedagogica dei concetti di precarietà ed occupabilità, avviare una riflessione utile alla valorizzazione del lavoro come strumento di democrazia sostanziale. The almost invasive presence of themes related to work in all sectors of Italian cultural and political life, allows us to understand the versatility and complexity of the term itself. An occupation that is not adequate for one's life goals, or the loss of work, determines a negative spiral whose effects are manifested in all individual and social dimensions and result in a deficit of democracy. The modalities and the quality of the participation of the man in the work activity, in fact, guarantee the possibility to access the material and symbolic resources necessary to start the process of identity construction and recognition and sense of social and civil utility. This article intends, through a pedagogical analysis of the concepts of precariousness and employability, to reflect on the development of work as an instrument of substantial democracy.
2019
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