La recente imposizione del lockdown sulla popolazione italiana al fine di rallentare l’epidemia di COVID 19 che ha colpito il Paese, è anche un’importante opportunità per misurare la compliance a queste policy. Difatti, la diversa efficacia del lockdown è anche dovuta alle diverse dotazioni di fattori socio-culturali nelle popolazioni delle regioni interessate. Uno dei più interessanti cleavage da esplorare è quello del capitale sociale. Una lunga discussione accademica ha visto operazionalizzare questo concetto in diversi modi, sin dalla originale proposta di Putnam. Ad oggi, la letteratura dominante lo distingue in due macro-tipologie: capitale sociale bridging, che collega le persone tra loro ed alle istituzioni aumentando la fiducia, e bonding, che invece lega i nuclei familiari e li rende scettici verso l’esterno. In questo articolo si analizza l’impatto delle dotazioni di questi due tipi di capitale sociale sull’efficacia del lockdown, sotto l’ipotesi che entrambi, per meccanismi diversi, possano contribuire alla buona riuscita della politica. I risultati dell’analisi quantitativa con stimatori F-GLS mostrano invece come il capitale sociale bridging sia correlato ad una peggiore performance del lockdown; al contrario quello bonding è maggiormente presente nelle regioni che hanno ottenuto migliori risultati dal lockdown. Contrariamente a quanto suggerisce la letteratura in materia, i nostri risultati sembrerebbero riabilitare il ruolo di questa declinazione familistica di capitale sociale, individuandone un ruolo positivo almeno nell’indirizzare i comportamenti individuali verso un maggior rispetto delle policy quando il nucleo familiare ne diventa un diretto destinatario.
Capitale sociale bonding e bridging alla prova del lockdown. Un’analisi sulle regioni italiane
Alfano, VincenzoPrimo
;
2020-01-01
Abstract
La recente imposizione del lockdown sulla popolazione italiana al fine di rallentare l’epidemia di COVID 19 che ha colpito il Paese, è anche un’importante opportunità per misurare la compliance a queste policy. Difatti, la diversa efficacia del lockdown è anche dovuta alle diverse dotazioni di fattori socio-culturali nelle popolazioni delle regioni interessate. Uno dei più interessanti cleavage da esplorare è quello del capitale sociale. Una lunga discussione accademica ha visto operazionalizzare questo concetto in diversi modi, sin dalla originale proposta di Putnam. Ad oggi, la letteratura dominante lo distingue in due macro-tipologie: capitale sociale bridging, che collega le persone tra loro ed alle istituzioni aumentando la fiducia, e bonding, che invece lega i nuclei familiari e li rende scettici verso l’esterno. In questo articolo si analizza l’impatto delle dotazioni di questi due tipi di capitale sociale sull’efficacia del lockdown, sotto l’ipotesi che entrambi, per meccanismi diversi, possano contribuire alla buona riuscita della politica. I risultati dell’analisi quantitativa con stimatori F-GLS mostrano invece come il capitale sociale bridging sia correlato ad una peggiore performance del lockdown; al contrario quello bonding è maggiormente presente nelle regioni che hanno ottenuto migliori risultati dal lockdown. Contrariamente a quanto suggerisce la letteratura in materia, i nostri risultati sembrerebbero riabilitare il ruolo di questa declinazione familistica di capitale sociale, individuandone un ruolo positivo almeno nell’indirizzare i comportamenti individuali verso un maggior rispetto delle policy quando il nucleo familiare ne diventa un diretto destinatario.File | Dimensione | Formato | |
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