La chiesa di S. Maria della Valle detta la Badiazza a Messina fu fondata alla fine dell’XI sec da Ruggero d’Altavilla ed affidata ad un monastero di monache benedettine. La sua localizzazione lungo la strada per Palermo ne aveva fatto un punto di riferimento fin dal medioevo ma, dopo il suo abbandono da parte delle benedettine avvenuto del XVI secolo, ebbe inizio un lento decadimento dell’intero complesso fino al XIX secolo, quando le continue esondazioni del torrente ne hanno invaso e ricoperto gran parte delle strutture. La sua architettura inusuale è stata oggetto di teorie discordanti circa la sua prima edificazione che alcuni, basandosi perlopiù sulle assonanze stilistiche, ritengono potersi ascrivere al primo periodo normanno altri, invece, la ritengono edificata da Federico II, altri ancora nel XIV secolo. Il contributo, attraverso lo spoglio della lacunosa documentazione contenuta negli archivi di Roma, Messina e Palermo, ed attraverso i dati raccolti nel corso di numerosi sopralluoghi sul campo tesi al rilievo critico della chiesa, mira a ricostruire i numerosi interventi di restauro ai quali questa è stata assoggettata, posto che i numerosi interventi succedutisi nel corso dell’ultimo secolo hanno fortemente inquinato la possibilità di lettura delle tracce presenti nel contesto. Lo spoglio della documentazione consente di avere contezza di molte scelte progettuali ed in qualche caso anche di comprenderne le motivazioni. A partire dalla metà del XIX secolo si sono succeduti studi di eminenti ricercatori come Cavallari, Calandra, Boscarino, De Angelis D’Ossat che hanno avuto come esito diversi interventi di restauro curati dalla Soprintendenza che mostrano differenti approcci non sempre congrui, frutto di interpretazioni del soprintendente in carica in quello specifico momento. L’ultimo intervento di restauro, iniziato lo scorso secolo, si è interrotto lasciando aperti gli scavi lungo la fondazione della chiesa. In tempi recenti è stato espletato un concorso di progettazione nell’intento di restituire questa architettura alla pubblica fruizione.

La chiesa di Santa Maria della Scala nella Valle a Messina: storia di un restauro mai concluso.

Todesco, Fabio
2022-01-01

Abstract

La chiesa di S. Maria della Valle detta la Badiazza a Messina fu fondata alla fine dell’XI sec da Ruggero d’Altavilla ed affidata ad un monastero di monache benedettine. La sua localizzazione lungo la strada per Palermo ne aveva fatto un punto di riferimento fin dal medioevo ma, dopo il suo abbandono da parte delle benedettine avvenuto del XVI secolo, ebbe inizio un lento decadimento dell’intero complesso fino al XIX secolo, quando le continue esondazioni del torrente ne hanno invaso e ricoperto gran parte delle strutture. La sua architettura inusuale è stata oggetto di teorie discordanti circa la sua prima edificazione che alcuni, basandosi perlopiù sulle assonanze stilistiche, ritengono potersi ascrivere al primo periodo normanno altri, invece, la ritengono edificata da Federico II, altri ancora nel XIV secolo. Il contributo, attraverso lo spoglio della lacunosa documentazione contenuta negli archivi di Roma, Messina e Palermo, ed attraverso i dati raccolti nel corso di numerosi sopralluoghi sul campo tesi al rilievo critico della chiesa, mira a ricostruire i numerosi interventi di restauro ai quali questa è stata assoggettata, posto che i numerosi interventi succedutisi nel corso dell’ultimo secolo hanno fortemente inquinato la possibilità di lettura delle tracce presenti nel contesto. Lo spoglio della documentazione consente di avere contezza di molte scelte progettuali ed in qualche caso anche di comprenderne le motivazioni. A partire dalla metà del XIX secolo si sono succeduti studi di eminenti ricercatori come Cavallari, Calandra, Boscarino, De Angelis D’Ossat che hanno avuto come esito diversi interventi di restauro curati dalla Soprintendenza che mostrano differenti approcci non sempre congrui, frutto di interpretazioni del soprintendente in carica in quello specifico momento. L’ultimo intervento di restauro, iniziato lo scorso secolo, si è interrotto lasciando aperti gli scavi lungo la fondazione della chiesa. In tempi recenti è stato espletato un concorso di progettazione nell’intento di restituire questa architettura alla pubblica fruizione.
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