Il tema non è quello della casa d'abitazione tout-court, ma di un diverso approccio a ciò che essa può e deve significare. La "casa" - non parliamo di "residenza" perché questa parola è asettica - è spesso salita agli onori della gloria soprattutto se leggibile come elemento di rottura o di innovazione del linguaggio architettonico. Così, è stata protagonista della cronaca e della storia per il suo "aspetto", a volte quasi esclusivamente per le sue facciate (Ville Savoye, casa Kauffmann o Farnsworth) e molto più raramente apprezzata per il suo essere "casa" nel senso più bello, più intimo e più vero del termine, che ne sottolinea le potenzialità nel disegnare la vita dei suoi abitanti. La casa si vede dall'interno, le sue finestre sono apprezzate da chi le abita per gli scorci che inquadrano, per la luce e l'aria che lasciano entrare, e non per il rapporto pieni/vuoti o per le linee che disegnano sulle facciate esterne; la casa è (o non è) accogliente, comoda, funzionale, piacevole per chi ne usa gli arredi, ne sfrutta gli spazi, la percorre, la pulisce, in una parola, per chi la vive. Questi significati e le persone che li hanno portati nell'architettura moderna devono essere tutelati.

La casa si vive da dentro e si tutela nella sua interezza

Adriana Arena;Raffaella Lione
2022-01-01

Abstract

Il tema non è quello della casa d'abitazione tout-court, ma di un diverso approccio a ciò che essa può e deve significare. La "casa" - non parliamo di "residenza" perché questa parola è asettica - è spesso salita agli onori della gloria soprattutto se leggibile come elemento di rottura o di innovazione del linguaggio architettonico. Così, è stata protagonista della cronaca e della storia per il suo "aspetto", a volte quasi esclusivamente per le sue facciate (Ville Savoye, casa Kauffmann o Farnsworth) e molto più raramente apprezzata per il suo essere "casa" nel senso più bello, più intimo e più vero del termine, che ne sottolinea le potenzialità nel disegnare la vita dei suoi abitanti. La casa si vede dall'interno, le sue finestre sono apprezzate da chi le abita per gli scorci che inquadrano, per la luce e l'aria che lasciano entrare, e non per il rapporto pieni/vuoti o per le linee che disegnano sulle facciate esterne; la casa è (o non è) accogliente, comoda, funzionale, piacevole per chi ne usa gli arredi, ne sfrutta gli spazi, la percorre, la pulisce, in una parola, per chi la vive. Questi significati e le persone che li hanno portati nell'architettura moderna devono essere tutelati.
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