La Corte di giustizia dell'Unione europea ha stabilito che una politica di neutralità, qualora risponda a una reale esigenza del datore di lavoro, come quella di evitare conflitti sociali all'interno dell'impresa, può costituire una finalità legittima, ai sensi dell'articolo 2, paragrafo 2, lettera b), punto i), della direttiva 2000/78, che stabilisce un quadro generale per la parità di trattamento in materia di occupazione e di condizioni di lavoro. Il presente articolo, analizzando la recente giurisprudenza belga in materia di diritto e religione, sostiene che il principio affermato dalla Corte non può essere un escamotage per l'accettazione incondizionata della volontà del datore di lavoro di avere una politica rigorosa di neutralità.
La questione del velo in azienda e le politiche di neutralità per la prevenzione dei conflitti ideologici tra i lavoratori
Licastro Angelo
2022-01-01
Abstract
La Corte di giustizia dell'Unione europea ha stabilito che una politica di neutralità, qualora risponda a una reale esigenza del datore di lavoro, come quella di evitare conflitti sociali all'interno dell'impresa, può costituire una finalità legittima, ai sensi dell'articolo 2, paragrafo 2, lettera b), punto i), della direttiva 2000/78, che stabilisce un quadro generale per la parità di trattamento in materia di occupazione e di condizioni di lavoro. Il presente articolo, analizzando la recente giurisprudenza belga in materia di diritto e religione, sostiene che il principio affermato dalla Corte non può essere un escamotage per l'accettazione incondizionata della volontà del datore di lavoro di avere una politica rigorosa di neutralità.Pubblicazioni consigliate
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