Il volume analizza le trasformazioni dell’habitat in un’area periurbana del contado fiorentino, corrispondente all’attuale territorio comunale di Bagno a Ripoli, con particolare attenzione al processo di trasformazione in residenze signorili dei castelli attestati in questa zona, contraddistinta – già alla metà del XII secolo – dall’influenza politica, economica e sociale esercitata dalla vicina città di Firenze che, fin dal secolo seguente, la scelse come una delle aree privilegiate per gli investimenti del capitale cittadino, provocando una massiccia ristrutturazione dell’intero assetto territoriale. Le dinamiche di tale processo non determinarono la distruzione degli insediamenti precedenti ma il loro riutilizzo, realizzatosi tramite la nascita e lo sviluppo di nuove tipologie di edilizia signorile “alternative” al castello, a vantaggio della classe dirigente cittadina: dimore che, spesso dotate di elementi difensivi o fortificate, sono state a lungo obliterate dalla generica definizione di “casa da signore”. Questa parte di contado, infatti, si andò velocemente caratterizzando per la presenza, dal XIII secolo in poi, di tutta una serie di ‘nuove’ strutture di popolamento, edifici signorili di matrice cittadina (casetorri, “palagi”, fortilitia) che si affiancarono ai castra, e, in breve tempo, si sostituirono ad essi, all’interno di un paesaggio stratificato e complesso, ormai profondamente antropizzato e urbanizzato.

Trasformazioni dell'habitat periurbano di Firenze nel Medioevo

Marie-Ange Causarano
2022-01-01

Abstract

Il volume analizza le trasformazioni dell’habitat in un’area periurbana del contado fiorentino, corrispondente all’attuale territorio comunale di Bagno a Ripoli, con particolare attenzione al processo di trasformazione in residenze signorili dei castelli attestati in questa zona, contraddistinta – già alla metà del XII secolo – dall’influenza politica, economica e sociale esercitata dalla vicina città di Firenze che, fin dal secolo seguente, la scelse come una delle aree privilegiate per gli investimenti del capitale cittadino, provocando una massiccia ristrutturazione dell’intero assetto territoriale. Le dinamiche di tale processo non determinarono la distruzione degli insediamenti precedenti ma il loro riutilizzo, realizzatosi tramite la nascita e lo sviluppo di nuove tipologie di edilizia signorile “alternative” al castello, a vantaggio della classe dirigente cittadina: dimore che, spesso dotate di elementi difensivi o fortificate, sono state a lungo obliterate dalla generica definizione di “casa da signore”. Questa parte di contado, infatti, si andò velocemente caratterizzando per la presenza, dal XIII secolo in poi, di tutta una serie di ‘nuove’ strutture di popolamento, edifici signorili di matrice cittadina (casetorri, “palagi”, fortilitia) che si affiancarono ai castra, e, in breve tempo, si sostituirono ad essi, all’interno di un paesaggio stratificato e complesso, ormai profondamente antropizzato e urbanizzato.
2022
9788892851009
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