Nel 1306, dalla città di Khanbaliq, il frate minore Giovanni da Montecorvino inviava una lettera alla sede apostolica e ai superiori dell’Ordine dei Frati Minori e a quello dei Frati Predicatori, con la quale comunicava sia il suo operato in Cina sia di essere stato raggiunto da una legazione etiope. Quest’ultimo episodio arricchiva il quadro programmatico che la Chiesa latina della prima metà del XIV secolo stava elaborando per una nuova politica estera. Negli anni successivi la sede apostolica incrementò il reticolato relazionale, concentrando il proprio interesse non più solamente alle comunità cristiane stanziate nell’Oriente tartaro, ma anche a quelle nel Regno di Etiopia. Allo stesso tempo, tale progetto papale venne sostenuto da una proficua, seppur non omogena, produzione letteraria maturata in ambito religioso, la quale aveva l’obiettivo di fornire spunti di riflessione e suggerimenti sui possibili legami con il Regno di Etiopia. Il presente lavoro tenta di ricostruire l’episodio della legazione etiope nella Khanbaliq di Giovanni da Montecorvino e le nuove prospettive missionarie che esso avrebbe generato nella Chiesa latina, ramificando e ampliando maggiormente il macro-processo relazionale latino-tartaro.

Una legazione etiope nella Khanbaliq di Giovanni da Montecorvino all’inizio del Trecento: genesi di un nuovo interesse missionario

Giovanni Di Bella
Primo
2022-01-01

Abstract

Nel 1306, dalla città di Khanbaliq, il frate minore Giovanni da Montecorvino inviava una lettera alla sede apostolica e ai superiori dell’Ordine dei Frati Minori e a quello dei Frati Predicatori, con la quale comunicava sia il suo operato in Cina sia di essere stato raggiunto da una legazione etiope. Quest’ultimo episodio arricchiva il quadro programmatico che la Chiesa latina della prima metà del XIV secolo stava elaborando per una nuova politica estera. Negli anni successivi la sede apostolica incrementò il reticolato relazionale, concentrando il proprio interesse non più solamente alle comunità cristiane stanziate nell’Oriente tartaro, ma anche a quelle nel Regno di Etiopia. Allo stesso tempo, tale progetto papale venne sostenuto da una proficua, seppur non omogena, produzione letteraria maturata in ambito religioso, la quale aveva l’obiettivo di fornire spunti di riflessione e suggerimenti sui possibili legami con il Regno di Etiopia. Il presente lavoro tenta di ricostruire l’episodio della legazione etiope nella Khanbaliq di Giovanni da Montecorvino e le nuove prospettive missionarie che esso avrebbe generato nella Chiesa latina, ramificando e ampliando maggiormente il macro-processo relazionale latino-tartaro.
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