Questo articolo presenta un’analisi contrastiva delle traduzioni dall’inglese all’italiano di un corpus di tavole appartenenti alla scena fumettistica underground statunitense (underground comix), pubblicate nel nono e ultimo numero della rivista a fumetti di stampo radicale «Cannibale», intitolato «USA Only» (Luglio 1979). Lo studio poggia sugli strumenti metodologici forniti dalla semiotica (analisi isotopica e timica) e dalle teorie sulla multimodalità. «Cannibale USA Only» rappresenta un ponte tra due esperienze, raccogliendo le opere dei fumettisti underground statunitensi selezionate e tradotte da fumettisti appartenente alla scena underground italiana durante gli Anni di Piombo. L’obiettivo dello studio è dunque investigare i frame ermeneutici adottati e i processi di significazione attivati nel trasferimento in italiano e nel milieu underground italiano di una produzione controversa, figlia dei turbolenti anni della Controcultura statunitense, a cavallo tra gli anni Sessanta e Settanta. Due casi di studio sono discussi in particolare, entrambi nati dalla penna di Greg Irons e Tom Veitch e pubblicati nel secondo (e conclusivo) numero della rivista «Deviant Slice» (1973): un racconto senza titolo che apre il volume di «Cannibale» e You got a point there, pop! (translated as Gran perdita di punti, amico!), opera che chiude l’antologia con un’emblematica scena di cannibalismo.

«Cannibale»'s Translations and the Reception of US Underground Comix in Italy

Chiara Polli
2022-01-01

Abstract

Questo articolo presenta un’analisi contrastiva delle traduzioni dall’inglese all’italiano di un corpus di tavole appartenenti alla scena fumettistica underground statunitense (underground comix), pubblicate nel nono e ultimo numero della rivista a fumetti di stampo radicale «Cannibale», intitolato «USA Only» (Luglio 1979). Lo studio poggia sugli strumenti metodologici forniti dalla semiotica (analisi isotopica e timica) e dalle teorie sulla multimodalità. «Cannibale USA Only» rappresenta un ponte tra due esperienze, raccogliendo le opere dei fumettisti underground statunitensi selezionate e tradotte da fumettisti appartenente alla scena underground italiana durante gli Anni di Piombo. L’obiettivo dello studio è dunque investigare i frame ermeneutici adottati e i processi di significazione attivati nel trasferimento in italiano e nel milieu underground italiano di una produzione controversa, figlia dei turbolenti anni della Controcultura statunitense, a cavallo tra gli anni Sessanta e Settanta. Due casi di studio sono discussi in particolare, entrambi nati dalla penna di Greg Irons e Tom Veitch e pubblicati nel secondo (e conclusivo) numero della rivista «Deviant Slice» (1973): un racconto senza titolo che apre il volume di «Cannibale» e You got a point there, pop! (translated as Gran perdita di punti, amico!), opera che chiude l’antologia con un’emblematica scena di cannibalismo.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11570/3251114
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