Tra le sfide poste agli ordinamenti giuridici democratici dall’inasprirsi della minaccia del terrorismo internazionale, riveste particolare interesse, dal punto di vista del sistema processualpenalistico, la ricerca di un bilanciamento tra il diritto alla segretezza delle comunicazioni e le istanze di repressione e, soprattutto, prevenzione dei reati collegati al terrorismo. Nel più ampio contesto del dibattito sulla legittimità e sui limiti della sorveglianza delle comunicazioni, tale contrapposizione mette in luce sia gli estremismi di certe posizioni securitarie sia la necessità di razionalizzare la tutela di certe libertà fondamentali. In questo articolo si affronta il tema così delineato, limitatamente all’apprensione del contenuto delle comunicazioni nella fase che precede il procedimento penale (le c.d. intercettazioni preventive), tentando una ricostruzione del sistema approntato in materia nell’ordinamento statunitense, additato da più parti come insufficientemente attento al rispetto delle libertà civili, specie degli stranieri, laddove si abbia a che fare con l’ambito della sicurezza nazionale e dei reati di terrorismo, e tuttavia avviatosi verso una riforma in senso garantista delle disposizioni in materia di sorveglianza.

Limiti alla segretezza delle comunicazioni e prevenzione dei reati di terrorismo nell'ordinamento federale statunitense

Elena Militello
Primo
Writing – Original Draft Preparation
2017-01-01

Abstract

Tra le sfide poste agli ordinamenti giuridici democratici dall’inasprirsi della minaccia del terrorismo internazionale, riveste particolare interesse, dal punto di vista del sistema processualpenalistico, la ricerca di un bilanciamento tra il diritto alla segretezza delle comunicazioni e le istanze di repressione e, soprattutto, prevenzione dei reati collegati al terrorismo. Nel più ampio contesto del dibattito sulla legittimità e sui limiti della sorveglianza delle comunicazioni, tale contrapposizione mette in luce sia gli estremismi di certe posizioni securitarie sia la necessità di razionalizzare la tutela di certe libertà fondamentali. In questo articolo si affronta il tema così delineato, limitatamente all’apprensione del contenuto delle comunicazioni nella fase che precede il procedimento penale (le c.d. intercettazioni preventive), tentando una ricostruzione del sistema approntato in materia nell’ordinamento statunitense, additato da più parti come insufficientemente attento al rispetto delle libertà civili, specie degli stranieri, laddove si abbia a che fare con l’ambito della sicurezza nazionale e dei reati di terrorismo, e tuttavia avviatosi verso una riforma in senso garantista delle disposizioni in materia di sorveglianza.
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