Principio europeo di non discriminazione religiosa e approcci nazionali alla “neutralità” del pubblico dipendente

Per la prima volta, la Corte di giustizia dell'Unione europea è stata chiamata a pronunciarsi in via pregiudiziale sul divieto di indossare segni visibili di convinzioni politiche, filosofiche o religiose imposto da un datore di lavoro pubblico, dal punto di vista del principio di non discriminazione in base alla religione sancito dalla direttiva 2000/78/CE del Consiglio del 27 novembre 2000 (che stabilisce un quadro generale per la parità di trattamento in materia di occupazione e di condizioni di lavoro). Dopo uno sguardo ai principi di neutralità dello Stato di Francia, Germania e Belgio, lo scritto esamina la questione prendendo spunto dalle conclusioni presentate dall'Avvocato generale nella causa C-148/22. Secondo l'Autore, l'identità nazionale, a cui fa riferimento l'articolo 4, par. 2, del TUE, lascia in questo particolare settore un ampio margine di discrezionalità agli Stati membri.