Il Ne Bis In Idem si applica alle procedure del diritto UE della concorrenza, quindi all’applicazione degli articoli 101 e 102 TFUE, per le loro similitudini alla sfera del diritto penale, in particolare con riguardo alle decisioni adottate dalla Commissione europea quando irroga sanzioni pecuniarie nei confronti dei destinatari. L’applicazione del principio nel campo del diritto europeo della concorrenza, tuttavia, non è stata sempre in linea con la sua applicazione in altri ambiti dell’ordinamento giuridico dell’Unione, contribuendo così a un’applicazione non uniforme del ne bis in idem nell’Unione . Il presente articolo offre una panoramica della più importante giurisprudenza della Corte di Giustizia dell’Unione Europea sull’applicazione del principio in questione nell’ambito del diritto europeo della concorrenza, soffermandosi su quel terzo elemento per l’individuazione dell’idem factum, vale a dire l’« interesse giuridico tutelato», che ne ha differenziato l'applicazione in tale ambito del diritto dell'Unione rispetto agli altri. L’ultima parte dell’articolo si concentra su due recenti sentenze della Corte di Giustizia dell’Unione Europea con le quali il giudice dell’Unione tenta di discostarsi dalla sua precedente giurisprudenza, non richiedendo più il terzo elemento di cui sopra, ma costruendo le limitazioni all’applicazione del ne bis in idem sulla rilevanza delle limitazioni tradizionali all'applicazione dei diritti previsti dalla Carta dei diritti fondamentali dell'Unione europea, come previsto dall'articolo 52, comma 1, della stessa, e in particolare sulla necessità di soddisfare obiettivi di "interesse generale"

Il ne bis in idem nel diritto europeo della concorrenza: segnali di uniformità applicativa nell'Unione?

Messina, M.
2023-01-01

Abstract

Il Ne Bis In Idem si applica alle procedure del diritto UE della concorrenza, quindi all’applicazione degli articoli 101 e 102 TFUE, per le loro similitudini alla sfera del diritto penale, in particolare con riguardo alle decisioni adottate dalla Commissione europea quando irroga sanzioni pecuniarie nei confronti dei destinatari. L’applicazione del principio nel campo del diritto europeo della concorrenza, tuttavia, non è stata sempre in linea con la sua applicazione in altri ambiti dell’ordinamento giuridico dell’Unione, contribuendo così a un’applicazione non uniforme del ne bis in idem nell’Unione . Il presente articolo offre una panoramica della più importante giurisprudenza della Corte di Giustizia dell’Unione Europea sull’applicazione del principio in questione nell’ambito del diritto europeo della concorrenza, soffermandosi su quel terzo elemento per l’individuazione dell’idem factum, vale a dire l’« interesse giuridico tutelato», che ne ha differenziato l'applicazione in tale ambito del diritto dell'Unione rispetto agli altri. L’ultima parte dell’articolo si concentra su due recenti sentenze della Corte di Giustizia dell’Unione Europea con le quali il giudice dell’Unione tenta di discostarsi dalla sua precedente giurisprudenza, non richiedendo più il terzo elemento di cui sopra, ma costruendo le limitazioni all’applicazione del ne bis in idem sulla rilevanza delle limitazioni tradizionali all'applicazione dei diritti previsti dalla Carta dei diritti fondamentali dell'Unione europea, come previsto dall'articolo 52, comma 1, della stessa, e in particolare sulla necessità di soddisfare obiettivi di "interesse generale"
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