L'articolo ripercorre per la prima volta l'intera storia dello scomparso monastero femminile domenicano di Santa Maria Nuova, uno dei più grandi nella storia della città di Bologna, riconvertito dopo le soppressioni napoleoniche in Manifattura Tabacchi. Attraverso una capillare indagine archivistica e sulle fonti, del monastero si chiariscono le vicende di fondazione, se ne descrive la complessa evoluzione architettonica nel corso dei secoli, se ne indaga il parzialmente perduto patrimonio artistico al fine di restituire un quadro organico della sua storia e della sua importanza entro il contesto sociale ed artistico bolognese.

Il monastero di Santa Maria Nuova a Bologna

Alessio Costarelli
2019-01-01

Abstract

L'articolo ripercorre per la prima volta l'intera storia dello scomparso monastero femminile domenicano di Santa Maria Nuova, uno dei più grandi nella storia della città di Bologna, riconvertito dopo le soppressioni napoleoniche in Manifattura Tabacchi. Attraverso una capillare indagine archivistica e sulle fonti, del monastero si chiariscono le vicende di fondazione, se ne descrive la complessa evoluzione architettonica nel corso dei secoli, se ne indaga il parzialmente perduto patrimonio artistico al fine di restituire un quadro organico della sua storia e della sua importanza entro il contesto sociale ed artistico bolognese.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11570/3282302
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