La conquista normanna della Sicilia si concluse con la presa di Noto nel 1091, a distanza di trent’anni dallo sbarco presso Messina di Ruggero d’Altavilla, con una campagna complessa e articolata, dal momento che di fronte alla limitata schiera degli invasori vi era una popolazione intera formata da greci-ortodossi e musulmani. La presenza greca, così radicata nella Sicilia al di qua del Salso, rappresentò un dato strutturale di grande rilevanza per la prima azione di cristianizzazione promossa dal Granconte che, nell’arco di pochi anni, ripristinò o fondò ex novo decine di cenobi basiliani nei territori in cui aveva precocemente creato le estese diocesi di Lipari, Patti, Catania e Santa Maria de Scalis. Il giuramento prestato a Melfi nel 1059, da Roberto d’Altavilla a Niccolò II, impegnò gli Altavilla a intraprendere una progressiva latinizzazione, affidata principalmente al clero franco-latino, ma che fu rafforzata da interventi di normalizzazione demica con l’immigrazione di folte schiere di cosiddetti Lombardi, inizialmente Aleramici, provenienti principalmente dal Monferrato al seguito di Adelasia Incisa del Vasto e del fratello Enrico, che diedero vita a molti insediamenti Gallo-Italici a partire dalla contea di Paternò. Da quel momento gruppi compositi di Lombardi si riversarono in Sicilia a diverse ondate e per varie occasioni, generando un fenomeno antropologico strutturale di longue durée, un “patrimonio culturale isolano” radicato e profondo, certamente espressione e parte integrante della stessa identità siciliana.

I “Lombardi” di Sicilia: una migrazione tra XI e XIII secolo.

Luciano Catalioto
2023-01-01

Abstract

La conquista normanna della Sicilia si concluse con la presa di Noto nel 1091, a distanza di trent’anni dallo sbarco presso Messina di Ruggero d’Altavilla, con una campagna complessa e articolata, dal momento che di fronte alla limitata schiera degli invasori vi era una popolazione intera formata da greci-ortodossi e musulmani. La presenza greca, così radicata nella Sicilia al di qua del Salso, rappresentò un dato strutturale di grande rilevanza per la prima azione di cristianizzazione promossa dal Granconte che, nell’arco di pochi anni, ripristinò o fondò ex novo decine di cenobi basiliani nei territori in cui aveva precocemente creato le estese diocesi di Lipari, Patti, Catania e Santa Maria de Scalis. Il giuramento prestato a Melfi nel 1059, da Roberto d’Altavilla a Niccolò II, impegnò gli Altavilla a intraprendere una progressiva latinizzazione, affidata principalmente al clero franco-latino, ma che fu rafforzata da interventi di normalizzazione demica con l’immigrazione di folte schiere di cosiddetti Lombardi, inizialmente Aleramici, provenienti principalmente dal Monferrato al seguito di Adelasia Incisa del Vasto e del fratello Enrico, che diedero vita a molti insediamenti Gallo-Italici a partire dalla contea di Paternò. Da quel momento gruppi compositi di Lombardi si riversarono in Sicilia a diverse ondate e per varie occasioni, generando un fenomeno antropologico strutturale di longue durée, un “patrimonio culturale isolano” radicato e profondo, certamente espressione e parte integrante della stessa identità siciliana.
File in questo prodotto:
Non ci sono file associati a questo prodotto.
Pubblicazioni consigliate

I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11570/3283591
 Attenzione

Attenzione! I dati visualizzati non sono stati sottoposti a validazione da parte dell'ateneo

Citazioni
  • ???jsp.display-item.citation.pmc??? ND
  • Scopus 0
  • ???jsp.display-item.citation.isi??? ND
social impact