Il Concordato preventivo biennale (Cpb) si presenta, se non come una novità assoluta, come un’evoluzione nel panorama delle metodologie impositive, resa possibile dalla crescente implementazione e affidabilità dei flussi dati telematici fruibili da parte dell’Amministrazione finanziaria. Manifesta, tuttavia, il problema di un prelievo fondato sulla predeterminazione dei redditi per categorie omogenee di contribuenti, che ha imposto al legislatore di cercare un difficile equilibrio. Equilibrio che non è certo sia stato raggiunto e che, richiamando in dubbio la reale attrattiva del concordato, rischia di fallire l’obiettivo e non consentire all’Erario d’incassare i 760,5 milioni di euro ipotizzati. In quest’ottica, per esigenze di sintesi, si accenna solo ad alcuni aspetti d’interesse, quali il problema dell’esiguità dei termini, cui si connette anche la mancata attuazione del contraddittorio semplificato preliminare; se ne analizzano, concisamente, le potenzialità antievasive e, per concludere, si segnala l’eccezionalità delle ipotesi di cessazione e decadenza dal concordato una volta prestata acquiescenza alla proposta.

L’enigma del concordato preventivo biennale: un istituto che rischia di risolversi, nuovamente, in un fallimento

Ludovico Nicotina
2024-01-01

Abstract

Il Concordato preventivo biennale (Cpb) si presenta, se non come una novità assoluta, come un’evoluzione nel panorama delle metodologie impositive, resa possibile dalla crescente implementazione e affidabilità dei flussi dati telematici fruibili da parte dell’Amministrazione finanziaria. Manifesta, tuttavia, il problema di un prelievo fondato sulla predeterminazione dei redditi per categorie omogenee di contribuenti, che ha imposto al legislatore di cercare un difficile equilibrio. Equilibrio che non è certo sia stato raggiunto e che, richiamando in dubbio la reale attrattiva del concordato, rischia di fallire l’obiettivo e non consentire all’Erario d’incassare i 760,5 milioni di euro ipotizzati. In quest’ottica, per esigenze di sintesi, si accenna solo ad alcuni aspetti d’interesse, quali il problema dell’esiguità dei termini, cui si connette anche la mancata attuazione del contraddittorio semplificato preliminare; se ne analizzano, concisamente, le potenzialità antievasive e, per concludere, si segnala l’eccezionalità delle ipotesi di cessazione e decadenza dal concordato una volta prestata acquiescenza alla proposta.
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