Quis est enim iste amor amicitiae? Note sul concetto di eros philias

A conclusione di un'ampia discussione sulle passioni dell'anima, in Tusc. Disp. IV, 33, §70 Cicerone introduce e critica il concetto stoico di amor amicitiae. Dopo aver portato la conversazione sulle Veneriae voluptates, egli prende posizione contro quei filosofi che che «affermano che l’amore non consiste nel piacere carnale». Il presente lavoro si propone di indagare la nozione di eros philias in relazione sia alle fonti stoiche di Cicerone (cfr. in particolare Diog. Laert. VII, 129-30), sia ai precedenti contesti filosofici e letterari in cui tale espressione ricorre. In particolare, l'analisi si concentra sulla menzione socratica dell'eros philias nel Simposio di Senofonte (laddove Socrate contrappone "amore per il corpo" e "amore per l'anima": VIII, 10) e sul frammento di Archiloco (fr. 112 Diehl) che fa riferimento all'analoga nozione di philotetos eros. I diversi testi (e contesti) sono esaminati e confrontati in modo da mettere in luce le variazioni nell’uso e nel significato di tale peculiare nozione.