Questo contributo si concentra sul ruolo centrale che la rappresentazione dell’infanzia ha all’interno della scrittura soggettiva. Ritorno alle origini e innesco narrativo funzionale a raccordare diverse temporalità autobiografiche, il racconto dell’infanzia si lega nel cinema in prima persona a un duplice movimento di riconoscimento e disconoscimento, nei confronti di uno stato corporeo passato e di una falda memoriale sbiadita. Punto di partenza virtuale di ogni autobiografia, almeno in termini cronologici, l’infanzia (in film di registi come De Oliveira, Varda, Fellini, Godard, Moretti) emerge come regione del passato da rivisitare, spazio da sognare, luogo da inventare. This article focuses on the central role that the representation of childhood plays within subjective writing. It represents both a return to the origins and a narrative trigger that is functional to linking different autobiographical temporality. In the first person film the narration of childhood is linked to a double movement of recognition and rejection, towards a past state of the body and a faded stratum of memory. Childhood emerges as the virtual starting point in every autobiography, at least in chronological terms, (in filmmakers such as De Oliveira, Varda, Fellini, Godard and Moretti among others), a region of the past to be revisited, a space to be dreamt of, a place to be invented.

L’immagine dell’infanzia: origine, traccia, luogo

busetta laura
2018-01-01

Abstract

Questo contributo si concentra sul ruolo centrale che la rappresentazione dell’infanzia ha all’interno della scrittura soggettiva. Ritorno alle origini e innesco narrativo funzionale a raccordare diverse temporalità autobiografiche, il racconto dell’infanzia si lega nel cinema in prima persona a un duplice movimento di riconoscimento e disconoscimento, nei confronti di uno stato corporeo passato e di una falda memoriale sbiadita. Punto di partenza virtuale di ogni autobiografia, almeno in termini cronologici, l’infanzia (in film di registi come De Oliveira, Varda, Fellini, Godard, Moretti) emerge come regione del passato da rivisitare, spazio da sognare, luogo da inventare. This article focuses on the central role that the representation of childhood plays within subjective writing. It represents both a return to the origins and a narrative trigger that is functional to linking different autobiographical temporality. In the first person film the narration of childhood is linked to a double movement of recognition and rejection, towards a past state of the body and a faded stratum of memory. Childhood emerges as the virtual starting point in every autobiography, at least in chronological terms, (in filmmakers such as De Oliveira, Varda, Fellini, Godard and Moretti among others), a region of the past to be revisited, a space to be dreamt of, a place to be invented.
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