Le indagini interdisciplinari condotte nella ex sala capitolare della Badia di S. Salvatore a Settimo, Scandicci (FI), hanno permesso di acquisire informazioni sull’evoluzione dell’ambiente, dalle sue origini nel XIII secolo fino ai restauri del XX secolo, documentando le numerose modifiche avvenute nel corso del tempo. Una prima trasformazione della sala, senza cambio della destinazione d’uso, risale all’epoca rinascimentale, periodo in cui fu costruito l’adiacente chiostro grande. La capitolare ha poi subito modifiche profonde dopo la trasformazione di gran parte del complesso in villa-fattoria, a seguito della soppressione dell’abbazia alla fine del Settecento. Gli ultimi sostanziali interventi che hanno preceduto i lavori attualmente in corso sono invece relativi ai restauri del Novecento, intenti a ripristinare l’immagine e la spazialità medievale del vano. Si presentano i risultati dello scavo archeologico dei livelli sotto il pavimento moderno nonché del grande sepolcro collettivo scoperto al centro della sala, di cui si riporta anche lo studio antropologico preliminare degli inumati. I dati vengono integrati e completati dalla lettura stratigrafica degli elevati, dall’analisi degli intonaci antichi e dalla ricerca d’archivio sugli interventi di restauro condotti nel XX secolo.
La sala capitolare della badia di Settimo a Scandicci alla luce delle recenti indagini
Marie-Ange Causarano;
In corso di stampa
Abstract
Le indagini interdisciplinari condotte nella ex sala capitolare della Badia di S. Salvatore a Settimo, Scandicci (FI), hanno permesso di acquisire informazioni sull’evoluzione dell’ambiente, dalle sue origini nel XIII secolo fino ai restauri del XX secolo, documentando le numerose modifiche avvenute nel corso del tempo. Una prima trasformazione della sala, senza cambio della destinazione d’uso, risale all’epoca rinascimentale, periodo in cui fu costruito l’adiacente chiostro grande. La capitolare ha poi subito modifiche profonde dopo la trasformazione di gran parte del complesso in villa-fattoria, a seguito della soppressione dell’abbazia alla fine del Settecento. Gli ultimi sostanziali interventi che hanno preceduto i lavori attualmente in corso sono invece relativi ai restauri del Novecento, intenti a ripristinare l’immagine e la spazialità medievale del vano. Si presentano i risultati dello scavo archeologico dei livelli sotto il pavimento moderno nonché del grande sepolcro collettivo scoperto al centro della sala, di cui si riporta anche lo studio antropologico preliminare degli inumati. I dati vengono integrati e completati dalla lettura stratigrafica degli elevati, dall’analisi degli intonaci antichi e dalla ricerca d’archivio sugli interventi di restauro condotti nel XX secolo.Pubblicazioni consigliate
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