L’obesità è una condizione patologica caratterizzata da un eccesso di tessuto adiposo che promuove numerose disfunzioni metaboliche, aumentando così il rischio di sviluppare diabete e patologie cardiovascolari. Tra i fattori che contribuiscono al sovrappeso e all’obesità vi sono l'assunzione di calorie in eccesso rispetto a quelle che si consumano e l'impiego di alimenti ad alto contenuto calorico. Recenti evidenze dimostrano come alcuni zuccheri rari possano essere considerati una categoria di dolcificanti alternativi, con effetti fisiologici e metabolici positivi. Il D-allulosio è un epimero del D-fruttosio con una capacità dolcificante maggiore del saccarosio e un potere calorico eccezionalmente basso. Attualmente, però, non esistono dati sulla sua efficacia nel contrastare la disfunzione degli adipociti. Pertanto, lo scopo del lavoro è stato quello di valutare gli effetti preventivi in vitro del D-allulosio sulla disfunzione lipidica in adipociti murini 3T3-L1 esposti ad alte concentrazioni di acido palmitico (PA), il principale acido grasso saturo circolante presente in elevate concentrazioni nei soggetti obesi. Nelle nostre condizioni sperimentali, la sostituzione del glucosio con il D-allulosio preveniva l'accumulo di lipidi negli adipociti e l’attivazione dei marcatori proadipogenici C/EBP-β e PPARγ indotti da PA. Inoltre, il D-allulosio modulava la via di segnale proinfiammatoria di NF-κB, riducendo in maniera dose dipendente l'espressione genica di IL-6 e IL-8, e lo stress del reticolo endoplasmatico indotto da PA. Tali effetti protettivi osservati sono stati, inoltre, associati all'attivazione di una risposta cellulare adattativa antiossidante modulata dalla via di segnale di Nrf2. I risultati hanno anche confermato l'effetto protettivo del D-allulosio come trattamento post-PA. Sebbene i dati ottenuti richiedano una conferma attraverso l'uso di modelli in vivo più fisiologici, i nostri risultati suggeriscono che l’introduzione del D-allulosio come sostituto del glucosio nella dieta, potrebbe avere un ruolo protettivo nella funzionalità degli adipociti, supportando così un meccanismo d’azione preventivo o terapeutico per questo zucchero raro.
Effetto protettivo del D-Allulosio sulla disfunzione di adipociti murini esposti ad elevate concentrazioni di acido palmitico
Molonia Maria Sofia;Salamone Federica Lina;Speciale Antonio;Saija Antonella;Cimino Francesco
2024-01-01
Abstract
L’obesità è una condizione patologica caratterizzata da un eccesso di tessuto adiposo che promuove numerose disfunzioni metaboliche, aumentando così il rischio di sviluppare diabete e patologie cardiovascolari. Tra i fattori che contribuiscono al sovrappeso e all’obesità vi sono l'assunzione di calorie in eccesso rispetto a quelle che si consumano e l'impiego di alimenti ad alto contenuto calorico. Recenti evidenze dimostrano come alcuni zuccheri rari possano essere considerati una categoria di dolcificanti alternativi, con effetti fisiologici e metabolici positivi. Il D-allulosio è un epimero del D-fruttosio con una capacità dolcificante maggiore del saccarosio e un potere calorico eccezionalmente basso. Attualmente, però, non esistono dati sulla sua efficacia nel contrastare la disfunzione degli adipociti. Pertanto, lo scopo del lavoro è stato quello di valutare gli effetti preventivi in vitro del D-allulosio sulla disfunzione lipidica in adipociti murini 3T3-L1 esposti ad alte concentrazioni di acido palmitico (PA), il principale acido grasso saturo circolante presente in elevate concentrazioni nei soggetti obesi. Nelle nostre condizioni sperimentali, la sostituzione del glucosio con il D-allulosio preveniva l'accumulo di lipidi negli adipociti e l’attivazione dei marcatori proadipogenici C/EBP-β e PPARγ indotti da PA. Inoltre, il D-allulosio modulava la via di segnale proinfiammatoria di NF-κB, riducendo in maniera dose dipendente l'espressione genica di IL-6 e IL-8, e lo stress del reticolo endoplasmatico indotto da PA. Tali effetti protettivi osservati sono stati, inoltre, associati all'attivazione di una risposta cellulare adattativa antiossidante modulata dalla via di segnale di Nrf2. I risultati hanno anche confermato l'effetto protettivo del D-allulosio come trattamento post-PA. Sebbene i dati ottenuti richiedano una conferma attraverso l'uso di modelli in vivo più fisiologici, i nostri risultati suggeriscono che l’introduzione del D-allulosio come sostituto del glucosio nella dieta, potrebbe avere un ruolo protettivo nella funzionalità degli adipociti, supportando così un meccanismo d’azione preventivo o terapeutico per questo zucchero raro.Pubblicazioni consigliate
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