L’identità personale del minore nel contesto socio-relazionale contemporaneo, risultato dell’inter-retroazione tra dimensione analogica e dimensione digitale, si struttura e si manifesta con modalità assai differenti rispetto al passato e impone una rilettura della disciplina dell’agire del minore che ne garantisca la conformità all’evoluzione dell’ordinamento e, in particolare, l’efficienza. La regolamentazione europea della circolazione dei dati personali accorda al minore capace di discernimento il diritto di autodeterminarsi in ordine al loro trattamento e, al contempo, gli garantisce una tutela rafforzata in ragione della sua vulnerabilità. L’individuazione del concreto spazio di autodeterminazione che l’ordinamento nel suo complesso riconosce al minore nella gestione delle sue relazioni telematiche richiede un esame sistematico della disciplina dell’agire del minore, quale emerge dalle Convenzioni internazionali, dalla normativa europea e da quella domestica. Tale indagine disvela che l’ordinamento, nel suo complesso articolarsi, ha superato la tradizionale concezione del minore unitariamente considerato come soggetto incapace di agire, sostituendovi una regolamentazione composita atta ad adeguare ai vari gradi di capacità progressivamente acquisita il potere riconosciuto al soggetto di rivelare e fare valere i suoi interessi, così superando la logica regola-eccezione.
L'identità del minore nella realtà on-life tra protezione e autodeterminazione
angela la spina
2024-01-01
Abstract
L’identità personale del minore nel contesto socio-relazionale contemporaneo, risultato dell’inter-retroazione tra dimensione analogica e dimensione digitale, si struttura e si manifesta con modalità assai differenti rispetto al passato e impone una rilettura della disciplina dell’agire del minore che ne garantisca la conformità all’evoluzione dell’ordinamento e, in particolare, l’efficienza. La regolamentazione europea della circolazione dei dati personali accorda al minore capace di discernimento il diritto di autodeterminarsi in ordine al loro trattamento e, al contempo, gli garantisce una tutela rafforzata in ragione della sua vulnerabilità. L’individuazione del concreto spazio di autodeterminazione che l’ordinamento nel suo complesso riconosce al minore nella gestione delle sue relazioni telematiche richiede un esame sistematico della disciplina dell’agire del minore, quale emerge dalle Convenzioni internazionali, dalla normativa europea e da quella domestica. Tale indagine disvela che l’ordinamento, nel suo complesso articolarsi, ha superato la tradizionale concezione del minore unitariamente considerato come soggetto incapace di agire, sostituendovi una regolamentazione composita atta ad adeguare ai vari gradi di capacità progressivamente acquisita il potere riconosciuto al soggetto di rivelare e fare valere i suoi interessi, così superando la logica regola-eccezione.Pubblicazioni consigliate
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