L'introduzione per via normativa, nell'ordinamento bancario europeo, dei requisiti MREL/TLAC ha ingenerato una sorta di corto circuito tra obiettivi di stabilità finanziaria ed esigenze di protezione degli investitori, incentivando le banche ad un massiccio collocamento di propri titoli presso il pubblico, potenzialmente foriero di fenomeni di mis-selling. Partendo da tali premesse, lo scritto si sofferma sui limiti entro i quali possano essere fatte valere dagli investitori, nei confronti di enti sottoposti a procedure di gestione delle crisi, pretese risarcitorie/restitutorie da mis-selling di passività ammissibili, analizzando il problema anche alla luce della più recente giurisprudenza europea. Particolare attenzione viene riservata, in tale contesto, alla pronuncia della Corte di Giustizia sul caso Santander (ove si statuisce l’inammissibilità sia delle azioni di responsabilità che delle azioni di nullità relative all’acquisto di titoli azionari svalutati nel contesto della risoluzione), le cui argomentazioni vengono sottoposte a vaglio critico, specie con riferimento alla netta preminenza accordata dalla Corte al valore della stabilità finanziaria rispetto ad interessi concorrenti, come quello alla tutela dei risparmiatori/investitori.

Mis-selling di passività ammissibili e tutela dell'investitore

Ciraolo, Francesco
2024-01-01

Abstract

L'introduzione per via normativa, nell'ordinamento bancario europeo, dei requisiti MREL/TLAC ha ingenerato una sorta di corto circuito tra obiettivi di stabilità finanziaria ed esigenze di protezione degli investitori, incentivando le banche ad un massiccio collocamento di propri titoli presso il pubblico, potenzialmente foriero di fenomeni di mis-selling. Partendo da tali premesse, lo scritto si sofferma sui limiti entro i quali possano essere fatte valere dagli investitori, nei confronti di enti sottoposti a procedure di gestione delle crisi, pretese risarcitorie/restitutorie da mis-selling di passività ammissibili, analizzando il problema anche alla luce della più recente giurisprudenza europea. Particolare attenzione viene riservata, in tale contesto, alla pronuncia della Corte di Giustizia sul caso Santander (ove si statuisce l’inammissibilità sia delle azioni di responsabilità che delle azioni di nullità relative all’acquisto di titoli azionari svalutati nel contesto della risoluzione), le cui argomentazioni vengono sottoposte a vaglio critico, specie con riferimento alla netta preminenza accordata dalla Corte al valore della stabilità finanziaria rispetto ad interessi concorrenti, come quello alla tutela dei risparmiatori/investitori.
2024
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