La Sicilia, alla luce delle tracce archeologiche relative alla tesaurizzazione dei metalli sin dalla Tarda Età del Bronzo, appare come importante snodo dei traffici commerciali mediterranei su un asse est-ovest e viceversa grazie ai suoi tanti approdi e ad una significativa attività metallurgica, che la vede recepire e trasmettere allo stesso tempo nuove tecnologie e nuove tipologie di oggetti metallici. La consuetudine all’uso del bronzo in ambito indigeno ha fatto sì che questo fosse usato come ‘metallo pesato’ come mezzo di scambio anche nella fase che precede l’introduzione della moneta. Le evidenze archeologiche mostrano che tale uso si protrae successivamente all’arrivo dei coloni greci nell’isola e anche dopo che la maggior parte delle colonie siceliote si sono dotate di una moneta propria in argento, all’incirca nella seconda metà del VI secolo a.C. Verosimilmente tale consuetudine agli scambi tramite il medium del bronzo, non solo in ambito indigeno, ma anche tra indigeni e sicelioti, all’interno di un quadro di pari rapporti di interazione, avrà svolto un rilevante ruolo, verso la metà del V secolo a.C. o poco dopo, nell’introduzione in Sicilia, da parte di alcune zecche coloniali ‘di frontiera’ (Akragas, Selinous, Himera), del ‘bronzo monetato’, primo caso di monetazione énea in tutta l’area mediterranea. Questa novità non segnerà, però, la fine dell’uso dell’aes rude o del ‘metallo a peso’ come mezzo di scambio nel territorio isolano.
L’uso del bronzo in Sicilia. Dal metallo pesato al metallo monetato (XIII - V secolo a.C.)
mariangela puglisi
Primo
2024-01-01
Abstract
La Sicilia, alla luce delle tracce archeologiche relative alla tesaurizzazione dei metalli sin dalla Tarda Età del Bronzo, appare come importante snodo dei traffici commerciali mediterranei su un asse est-ovest e viceversa grazie ai suoi tanti approdi e ad una significativa attività metallurgica, che la vede recepire e trasmettere allo stesso tempo nuove tecnologie e nuove tipologie di oggetti metallici. La consuetudine all’uso del bronzo in ambito indigeno ha fatto sì che questo fosse usato come ‘metallo pesato’ come mezzo di scambio anche nella fase che precede l’introduzione della moneta. Le evidenze archeologiche mostrano che tale uso si protrae successivamente all’arrivo dei coloni greci nell’isola e anche dopo che la maggior parte delle colonie siceliote si sono dotate di una moneta propria in argento, all’incirca nella seconda metà del VI secolo a.C. Verosimilmente tale consuetudine agli scambi tramite il medium del bronzo, non solo in ambito indigeno, ma anche tra indigeni e sicelioti, all’interno di un quadro di pari rapporti di interazione, avrà svolto un rilevante ruolo, verso la metà del V secolo a.C. o poco dopo, nell’introduzione in Sicilia, da parte di alcune zecche coloniali ‘di frontiera’ (Akragas, Selinous, Himera), del ‘bronzo monetato’, primo caso di monetazione énea in tutta l’area mediterranea. Questa novità non segnerà, però, la fine dell’uso dell’aes rude o del ‘metallo a peso’ come mezzo di scambio nel territorio isolano.| File | Dimensione | Formato | |
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