Questo contributo offre un confronto tra la scienza cognitiva enattivista e la fenomenologia classica, rivolgendo in particolare la sua attenzione su figure chiave come Husserl, Heidegger e Merleau-Ponty. Due questioni saranno al centro dell’indagine la relazione tra soggetto/corpo/mondo e il ruolo mediatore dell’azione all’interno di una concezione dinamica della cognizione. Quanto al primo punto, la prospettiva trascendentale che emerge dalla soggettività incarnata enfatizza la continuità tra azione, percezione e funzioni cognitive superiori, ponendo in questione la dicotomia mente-corpo a favore di un’esperienza fenomenologica unificata e continua. Il secondo punto concerne la messa in revoca del naturalismo fisicalista e la necessità di superare le assunzioni meccanicistiche, proponendo un naturalismo debole che rimanga compatibile con una prospettiva trascendentale, tale da fondare la soggettività in un organismo biologico incarnato. Da ultimo, viene esplorata un’ontologia della natura ispirata da Merleau-Ponty, che enfatizza gli aspetti qualitativi della “carne” e supera le limitazioni proprie dell’approccio husserliano.
Fenomenologia trascendentale e cognizione incarnata. La relazione tra soggetto, corpo e mondo nel quadro di un’ontologia naturale riformata
Edoardo Fugali
2024-01-01
Abstract
Questo contributo offre un confronto tra la scienza cognitiva enattivista e la fenomenologia classica, rivolgendo in particolare la sua attenzione su figure chiave come Husserl, Heidegger e Merleau-Ponty. Due questioni saranno al centro dell’indagine la relazione tra soggetto/corpo/mondo e il ruolo mediatore dell’azione all’interno di una concezione dinamica della cognizione. Quanto al primo punto, la prospettiva trascendentale che emerge dalla soggettività incarnata enfatizza la continuità tra azione, percezione e funzioni cognitive superiori, ponendo in questione la dicotomia mente-corpo a favore di un’esperienza fenomenologica unificata e continua. Il secondo punto concerne la messa in revoca del naturalismo fisicalista e la necessità di superare le assunzioni meccanicistiche, proponendo un naturalismo debole che rimanga compatibile con una prospettiva trascendentale, tale da fondare la soggettività in un organismo biologico incarnato. Da ultimo, viene esplorata un’ontologia della natura ispirata da Merleau-Ponty, che enfatizza gli aspetti qualitativi della “carne” e supera le limitazioni proprie dell’approccio husserliano.Pubblicazioni consigliate
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