Questo numero di «Scritture migranti» si articola in una serie di contributi di taglio e scopi diversi. Da un lato, esempi di fenomeni artistici giunti dalla letteratura e dal teatro – in una costruzione collaborativa di parole e immagine – esplorano ancora una volta le rappresentazioni della figura del migrante e riflettono sulle implicazioni sociologiche che sorgono dal confronto tra la memoria del passato (intesa anche in senso coloniale) e l’attualità. In tal senso, la varietà insita nei testi qui raccolti dimostra proprio come i processi migratori siano irriducibili a quell’immagine stereotipata dell’identità migrante che spesso è piegata a strumento ben collaudato di propaganda politica e ideologica. Dall’altro, l’indagine della rivista approfondisce i suoi obiettivi con l’introduzione di un nuovo filone di ricerca, improntato sulla linguistica e sulla sociolinguistica, il quale offre un nuovo sguardo – rivolto al rapporto tra identità e società, invenzione e norma, langue e parole – in grado di dettagliare, in maniera approfondita, nella scrittura come nel parlato, le costrizioni simboliche di cui i migranti fanno spesso un’esperienza estrema. Studiare la “lingua migrante”, allora, non può che aggiungere maggiore consapevolezza rispetto alle tensioni sociali che animano il nostro tempo.
Introduzione. Memoria e identità
Silvia Baroni
;
2023-01-01
Abstract
Questo numero di «Scritture migranti» si articola in una serie di contributi di taglio e scopi diversi. Da un lato, esempi di fenomeni artistici giunti dalla letteratura e dal teatro – in una costruzione collaborativa di parole e immagine – esplorano ancora una volta le rappresentazioni della figura del migrante e riflettono sulle implicazioni sociologiche che sorgono dal confronto tra la memoria del passato (intesa anche in senso coloniale) e l’attualità. In tal senso, la varietà insita nei testi qui raccolti dimostra proprio come i processi migratori siano irriducibili a quell’immagine stereotipata dell’identità migrante che spesso è piegata a strumento ben collaudato di propaganda politica e ideologica. Dall’altro, l’indagine della rivista approfondisce i suoi obiettivi con l’introduzione di un nuovo filone di ricerca, improntato sulla linguistica e sulla sociolinguistica, il quale offre un nuovo sguardo – rivolto al rapporto tra identità e società, invenzione e norma, langue e parole – in grado di dettagliare, in maniera approfondita, nella scrittura come nel parlato, le costrizioni simboliche di cui i migranti fanno spesso un’esperienza estrema. Studiare la “lingua migrante”, allora, non può che aggiungere maggiore consapevolezza rispetto alle tensioni sociali che animano il nostro tempo.Pubblicazioni consigliate
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