In un’intervista del 1962, Cocteau affermava che ”non si possono paragonare pittura e scrittura“: un’opera d’arte è immediatamente percettibile, mentre la poesia è un lavoro molto più faticoso sia da assemblare che da decifrare. Per quanto infatti tanto l’opera letteraria quanto quella pittorica nascano da un “noi” interiore che conosciamo molto male, la scrittura, al contrario della pittura, non ha alcun controllo su questa forza creatrice. Nonostante queste essenziali differenze, la poliedrica produzione di Cocteau mostra un fortissimo legame tra scrittura e disegno: non solo in esse ricorrono gli stessi temi e personaggi, ma non c’è tipologia testuale dell’autore che non sia accompagnata da una sua illustrazione grafica. Scopo dell’articolo è descrivere come, nell’opera di Cocteau, parola e disegno siano in realtà in un rapporto complementare: entrambi instaurano un gioco tra mondo visibile e invisibile, tra particolare e generale, dove i disegni dell’autore costituiscono una sorta di “autoritratto dell’opera”, una copia, una ripetizione che amplifica la sensazione di mistero che distingue lo stile di Cocteau. In particolare, l’analisi verrà condotta sul romanzo "I ragazzi terribili".
Jean Cocteau: la matematica del verbo e del disegno
Silvia Baroni
2016-01-01
Abstract
In un’intervista del 1962, Cocteau affermava che ”non si possono paragonare pittura e scrittura“: un’opera d’arte è immediatamente percettibile, mentre la poesia è un lavoro molto più faticoso sia da assemblare che da decifrare. Per quanto infatti tanto l’opera letteraria quanto quella pittorica nascano da un “noi” interiore che conosciamo molto male, la scrittura, al contrario della pittura, non ha alcun controllo su questa forza creatrice. Nonostante queste essenziali differenze, la poliedrica produzione di Cocteau mostra un fortissimo legame tra scrittura e disegno: non solo in esse ricorrono gli stessi temi e personaggi, ma non c’è tipologia testuale dell’autore che non sia accompagnata da una sua illustrazione grafica. Scopo dell’articolo è descrivere come, nell’opera di Cocteau, parola e disegno siano in realtà in un rapporto complementare: entrambi instaurano un gioco tra mondo visibile e invisibile, tra particolare e generale, dove i disegni dell’autore costituiscono una sorta di “autoritratto dell’opera”, una copia, una ripetizione che amplifica la sensazione di mistero che distingue lo stile di Cocteau. In particolare, l’analisi verrà condotta sul romanzo "I ragazzi terribili".Pubblicazioni consigliate
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