Honoré de Balzac fu sempre attratto dal mondo dell’arte: dalle illustrazioni per la Comédie alla figura dell’artista come protagonista dei suoi romanzi, Balzac tenta di far confluire nella sua scrittura le arti figurative. Di particolare interesse è una sottile tecnica descrittiva dell’autore. È risaputo che Balzac amasse completare la descrizione dei suoi personaggi con un riferimento a un’opera d’arte della scuola veneziana o fiamminga. Ci sono però dei casi dove la descrizione del personaggio non è un’immagine ekphrastica del dipinto: vi è una sorta di “commedia della descrizione”, in cui le parole che costruiscono il personaggio giocano con l’opera pittorica di riferimento. È il caso del vieil antiquaire della Peau de chagrin, “sec et maigre”, vestito di nero, paragonato alla figura pingue e in abito rosso del Peseur d’or di Dow. La variazione costituisce una potenziale maschera che gioca con il museo delle conoscenze del lettore. Ma il quadro è in rapporto antitetico rispetto alla descrizione del personaggio solo come significante: personaggio letterario e figurativo si ibridano in una relazione complementare grazie al significato simbolico dei due colori contrastanti, rosso e nero, che nel romanzo simboleggiano le due vie del Caso. La tecnica di Balzac allora potrebbe essere definita, grazie al lessico dell’arte pittorica, come un “capriccio”, nel senso dato da André Corboz: “gioco, ma anche connivenza di un elemento immaginario e di uno letterario” [André Corboz, Canaletto. Una Venezia immaginaria – Elektra, Milano, 1985, vol.II, pp.375-388]. Immaginario della scrittura, che si fa complice della letterarietà dell’immagine; connivenza con il lettore, chiamato a riconoscere lo scarto per riallacciarsi al piano simbolico, al messaggio implicito del testo. Scopo dell’articolo sarà dunque risalire ai vari esempi di queste “commedie descrittive” nella Comédie humaine e vedere come la tecnica artistica del “capriccio” venga trasposta nello stile balzachiano.

La comédie de la description. "Capricci" balzachiani

Silvia Baroni
2016-01-01

Abstract

Honoré de Balzac fu sempre attratto dal mondo dell’arte: dalle illustrazioni per la Comédie alla figura dell’artista come protagonista dei suoi romanzi, Balzac tenta di far confluire nella sua scrittura le arti figurative. Di particolare interesse è una sottile tecnica descrittiva dell’autore. È risaputo che Balzac amasse completare la descrizione dei suoi personaggi con un riferimento a un’opera d’arte della scuola veneziana o fiamminga. Ci sono però dei casi dove la descrizione del personaggio non è un’immagine ekphrastica del dipinto: vi è una sorta di “commedia della descrizione”, in cui le parole che costruiscono il personaggio giocano con l’opera pittorica di riferimento. È il caso del vieil antiquaire della Peau de chagrin, “sec et maigre”, vestito di nero, paragonato alla figura pingue e in abito rosso del Peseur d’or di Dow. La variazione costituisce una potenziale maschera che gioca con il museo delle conoscenze del lettore. Ma il quadro è in rapporto antitetico rispetto alla descrizione del personaggio solo come significante: personaggio letterario e figurativo si ibridano in una relazione complementare grazie al significato simbolico dei due colori contrastanti, rosso e nero, che nel romanzo simboleggiano le due vie del Caso. La tecnica di Balzac allora potrebbe essere definita, grazie al lessico dell’arte pittorica, come un “capriccio”, nel senso dato da André Corboz: “gioco, ma anche connivenza di un elemento immaginario e di uno letterario” [André Corboz, Canaletto. Una Venezia immaginaria – Elektra, Milano, 1985, vol.II, pp.375-388]. Immaginario della scrittura, che si fa complice della letterarietà dell’immagine; connivenza con il lettore, chiamato a riconoscere lo scarto per riallacciarsi al piano simbolico, al messaggio implicito del testo. Scopo dell’articolo sarà dunque risalire ai vari esempi di queste “commedie descrittive” nella Comédie humaine e vedere come la tecnica artistica del “capriccio” venga trasposta nello stile balzachiano.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11570/3325463
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