Lo sbarco dell'esercito alleato in Sicilia, nell'estate 1943, preceduto e seguito da bombardamenti in tutte le più importanti città dell'isola, ha determinato una particolare situazione di relazioni tra la popolazione locale e le forze militari tedesche, alleate dell'Italia prima e improvvisamente divenute occupanti. La stessa ambiguità e incertezza si è creata con britannici e americani. Stragi, furti di bestiame, violenza sulle donne, crimini perpetrati sulla popolazione siciliana, si verificarono sia da una parte , sia dall'altra. I "due fuochi", appunto, di cui si parla nell'articolo. Vengono documentati fatti, prese di posizione, episodi che raccontano questa specifica e anomala condizione, soprattutto nel periodo 10 luglio-8 settembre 1943, durante il quale nessuna autorità politica italiana era presente o minimamente legittimata a difendere la popolazione dell'isola, rimasta in balìa degli eventi. Il taglio del contributo non è di tipo storico, ma di tipo antropologico, evidenziando una serie di fatti culturali e norme di comportamento sociale che ebbero notevole importanza sugli accadimenti bellici e sulla interpretazione che ne fecero i siciliani. La specificità culturale della Sicilia del tempo era stata messa in conto dall'esercito americano, che aveva voluto una presenza rilevante di siculo-americani nelle proprie file, proprio per rassicurare la popolazione. Quanto fosse difficile la situazione sul campo fu dimostrato dai risultati assolutamente negativi, anche per il cumulo di pregiudizi culturali che gli stessi emigrati, di seconda e terza generazione, avevano nei confronti della terra degli avi.

"Tra due fuochi". Le reazioni dei siciliani verso tedeschi e alleati

Mario Bolognari
2024-01-01

Abstract

Lo sbarco dell'esercito alleato in Sicilia, nell'estate 1943, preceduto e seguito da bombardamenti in tutte le più importanti città dell'isola, ha determinato una particolare situazione di relazioni tra la popolazione locale e le forze militari tedesche, alleate dell'Italia prima e improvvisamente divenute occupanti. La stessa ambiguità e incertezza si è creata con britannici e americani. Stragi, furti di bestiame, violenza sulle donne, crimini perpetrati sulla popolazione siciliana, si verificarono sia da una parte , sia dall'altra. I "due fuochi", appunto, di cui si parla nell'articolo. Vengono documentati fatti, prese di posizione, episodi che raccontano questa specifica e anomala condizione, soprattutto nel periodo 10 luglio-8 settembre 1943, durante il quale nessuna autorità politica italiana era presente o minimamente legittimata a difendere la popolazione dell'isola, rimasta in balìa degli eventi. Il taglio del contributo non è di tipo storico, ma di tipo antropologico, evidenziando una serie di fatti culturali e norme di comportamento sociale che ebbero notevole importanza sugli accadimenti bellici e sulla interpretazione che ne fecero i siciliani. La specificità culturale della Sicilia del tempo era stata messa in conto dall'esercito americano, che aveva voluto una presenza rilevante di siculo-americani nelle proprie file, proprio per rassicurare la popolazione. Quanto fosse difficile la situazione sul campo fu dimostrato dai risultati assolutamente negativi, anche per il cumulo di pregiudizi culturali che gli stessi emigrati, di seconda e terza generazione, avevano nei confronti della terra degli avi.
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