Siamo ormai tutti inseriti in un modello di sviluppo economico efficientista e competitivo che, nell’assecondare la frenesia del progresso tecnologico e della sua fruizione smodata in un trend consumistico e di spreco, si è rivelato insostenibile per il pianeta e per il genere umano, avendo condotto al degrado ambientale e aumentato le disuguaglianze, le ingiustizie e gli scarti dell’umanità. Il presente contributo intende contrastare questa perniciosa tendenza rilevando la necessità di educare ad un uso eticamente plausibile delle nuove tecnologie, diffondendo i principi dell’algoretica che si stanno elaborando grazie anche al contributo delle confessioni religiose. Proprio declinando i valori fondamentali della dignità dell’uomo e del rispetto per l’intero eco-sistema, alcuni enti e associazioni confessionali, nonché altri organismi collettivi variamente ispirati dal punto di vista etico, usano le tecnologie digitali per coniugare le esigenze di tutela del bene comune con quelle di assicurare una piena realizzazione della propria identità di gruppo. Si registrano, infatti, virtuosi esempi di dinamiche collettive smart, in cui i gruppi di soggetti usano le piattaforme multimediali e l’intelligenza artificiale per conseguire scopi apprezzabili come il benessere sociale, il consumo consapevole, il risparmio, la limitazione degli sprechi e dell’inquinamento ambientale, la condivisione del patrimonio culturale, la riduzione delle disuguaglianze, la socializzazione delle persone grazie alla rete, etc.
Educazione digitale e virtuose dinamiche collettive smart
Freni Fortunato
2025-01-01
Abstract
Siamo ormai tutti inseriti in un modello di sviluppo economico efficientista e competitivo che, nell’assecondare la frenesia del progresso tecnologico e della sua fruizione smodata in un trend consumistico e di spreco, si è rivelato insostenibile per il pianeta e per il genere umano, avendo condotto al degrado ambientale e aumentato le disuguaglianze, le ingiustizie e gli scarti dell’umanità. Il presente contributo intende contrastare questa perniciosa tendenza rilevando la necessità di educare ad un uso eticamente plausibile delle nuove tecnologie, diffondendo i principi dell’algoretica che si stanno elaborando grazie anche al contributo delle confessioni religiose. Proprio declinando i valori fondamentali della dignità dell’uomo e del rispetto per l’intero eco-sistema, alcuni enti e associazioni confessionali, nonché altri organismi collettivi variamente ispirati dal punto di vista etico, usano le tecnologie digitali per coniugare le esigenze di tutela del bene comune con quelle di assicurare una piena realizzazione della propria identità di gruppo. Si registrano, infatti, virtuosi esempi di dinamiche collettive smart, in cui i gruppi di soggetti usano le piattaforme multimediali e l’intelligenza artificiale per conseguire scopi apprezzabili come il benessere sociale, il consumo consapevole, il risparmio, la limitazione degli sprechi e dell’inquinamento ambientale, la condivisione del patrimonio culturale, la riduzione delle disuguaglianze, la socializzazione delle persone grazie alla rete, etc.Pubblicazioni consigliate
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