Confinato nell’ambito dei desideri e delle emozioni proprie della vita animale, ritenuto cognitivamente inefficace e distante dal linguaggio, condannato alla marginalità da un duplice destino biologico e culturale, l’olfatto è stato vittima (almeno in Occidente) di una lunga svalutazione che lo ha escluso da un’adeguata attenzione filosofica e scientifica. Il volume illustra il valore cognitivo e la potenzialità linguistica di questo senso a lungo trascurato con il duplice intento di mostrare, da un lato, come e quanto la nostra esperienza di animali linguistici dalla mentalità visivo-acustica sia (più o meno consapevolmente) influenzata dagli odori; e dall’altro lato, come per noi umani (gli unici animali capaci di comporre gli odori per creare un profumo, di apprezzarne gli attributi estetici, di identificare e di descrivere verbalmente le qualità aromatiche di un vino o di una pietanza) l’atto dell’annusare implichi un vero e proprio processo di conoscenza. Articolato in tre capitoli (1. L’olfatto tra natura e cultura; 2. La semiosi chimica; 3. Olfatto e cognizione), il libro non aspira certo a esaurire una materia assai varia e complessa, ma, procedendo con un’agile andatura divulgativa offre un’ampia e informata panoramica del contributo di diversi saperi (biologia, psicologia, neuroscienze, zoosemiotica, etologia, antropologia, etnolinguistica) allo studio dei meccanismi dell’olfatto e promette ai lettori un’esperienza in cui gli aromi della conoscenza vengono a confondersi con la conoscenza degli aromi. Accostarsi all’affascinante universo degli odori è infatti una sfida per chi cerca di comprendere meglio le ragioni dell’unicità cognitiva della nostra specie, collocandola in un progetto non riduzionista di naturalizzazione del sapere e dell’apprendere di cui la corporeità, l’istintualità e le emozioni sono parte integrante.

Il naso intelligente. Che cosa ci dicono gli odori.

CAVALIERI, Rosalia
2009-01-01

Abstract

Confinato nell’ambito dei desideri e delle emozioni proprie della vita animale, ritenuto cognitivamente inefficace e distante dal linguaggio, condannato alla marginalità da un duplice destino biologico e culturale, l’olfatto è stato vittima (almeno in Occidente) di una lunga svalutazione che lo ha escluso da un’adeguata attenzione filosofica e scientifica. Il volume illustra il valore cognitivo e la potenzialità linguistica di questo senso a lungo trascurato con il duplice intento di mostrare, da un lato, come e quanto la nostra esperienza di animali linguistici dalla mentalità visivo-acustica sia (più o meno consapevolmente) influenzata dagli odori; e dall’altro lato, come per noi umani (gli unici animali capaci di comporre gli odori per creare un profumo, di apprezzarne gli attributi estetici, di identificare e di descrivere verbalmente le qualità aromatiche di un vino o di una pietanza) l’atto dell’annusare implichi un vero e proprio processo di conoscenza. Articolato in tre capitoli (1. L’olfatto tra natura e cultura; 2. La semiosi chimica; 3. Olfatto e cognizione), il libro non aspira certo a esaurire una materia assai varia e complessa, ma, procedendo con un’agile andatura divulgativa offre un’ampia e informata panoramica del contributo di diversi saperi (biologia, psicologia, neuroscienze, zoosemiotica, etologia, antropologia, etnolinguistica) allo studio dei meccanismi dell’olfatto e promette ai lettori un’esperienza in cui gli aromi della conoscenza vengono a confondersi con la conoscenza degli aromi. Accostarsi all’affascinante universo degli odori è infatti una sfida per chi cerca di comprendere meglio le ragioni dell’unicità cognitiva della nostra specie, collocandola in un progetto non riduzionista di naturalizzazione del sapere e dell’apprendere di cui la corporeità, l’istintualità e le emozioni sono parte integrante.
2009
Universale Laterza
9788842089001
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